A volte può capitare di scattare una fotografia attraverso la quale, accidentalmente, si immortali qualcosa che non si aveva idea di fotografare. Queste cinque fotografie ritraggono, in un modo o nell’altro, gli ultimi attimi di vita di protagonisti ignari di scatti quasi unici nel proprio genere. 5 – Lo scatto all’assassino – 1 Gennaio 2011 […]
A volte può capitare di scattare una fotografia attraverso la quale, accidentalmente, si immortali qualcosa che non si aveva idea di fotografare. Queste cinque fotografie ritraggono, in un modo o nell’altro, gli ultimi attimi di vita di protagonisti ignari di scatti quasi unici nel proprio genere.
5 – Lo scatto all’assassino – 1 Gennaio 2011
Reynaldo Dagsa era un uomo politico originario delle Filippine di 26 anni, e fu una delle pochissime persone (forse l’unica) ad immortalare in una fotografia il proprio assassino. Il suo esecutore, Arnel Buenaflor, fu identificato proprio grazie a quest’immagine, e venne arrestato due settimane dopo l’omicidio dalle forze dell’ordine.
4 – La coppia di Suicidi – 2013
Il fotografo del Hubei Daily News stava scattando delle fotografie sul ponte che sovrasta il fiume Wuhan Yangtze per documentare l’inquinamento atmosferico. Durante la sessione fotografica immortalò casualmente una coppia di suicidi che, proprio in quel momento, avevano deciso di togliersi la vita. Liu Han era un ragazzo di circa 20 anni, e lui e la sua fidanzata (ancora non identificata) si lanciarono dal ponte a pochi secondi di distanza l’uno dall’altra, trovando la morte nel fiume ghiacciato sottostante. Il fotografo si accorse di aver immortalato i suicidi soltanto a causa delle grida delle persone. I corpi, ad ogni modo, non furono mai ritrovati.
3 – La morte sotto l’Oceano – Ottobre 2003
Gary Stempler scattò questa fotografia alla moglie, ma sul fondo era presente un’altra donna: si tratta di Tina Watson, probabilmente già morta, che giaceva a 30 metri dalla superficie del mare. I subacquei si trovavano in Australia, ma quest’immagine sarà sviluppata soltanto giorni dopo la morte della ragazza. Il caso di Tina Watson e di suo marito Gabe Watson attirò l’attenzione dei media di tutto il mondo, a causa della natura romanzesca della morte della donna.
Gabe e Tina erano in Luna di Miele quando la ragazza morì, e diverse circostanze, portarono a ritenere Gabe “l’assassino della Luna di Miele”. L’uomo aveva convinto la donna ad aumentare il premio dell’assicurazione sulla vita e a renderlo l’unico beneficiario. Gabe si trovava inoltre in barca quando Tina si sentì male, e non riuscì a salvarla.
Nonostante alcuni aspetti circostanziali di colpevolezza e l’opinione pubblica schierata contro l’uomo, la Corte Australiana decretò che non fu omicidio ma morte accidentale, scagionando l’uomo cui fu comminato un anno di prigione per “omicidio per mancato soccorso” (un reato inesistente in Italia).
2 – La caduta – 1970
John Gilpin stava testando dei nuovi obiettivi per la macchina fotografica quando immortalò qualcosa di assolutamente unico: un uomo che stava cadendo nel vuoto da un aeroplano durante il decollo. Il soggetto era Keith Sapsford, un ragazzo di 14 anni che si era nascosto nel carrello di un volo della Japan Air Lines diretto a Tokyo da Sydney, in Australia. Il ragazzo si stava nascondendo nel carrello dell’aeroplano con l’intento di raggiungere il Giappone, ma fu buttato fuori raggiunta l’altezza di 60 metri. Il padre del ragazzo affermò che questi era fuggito di casa con il solo obiettivo di “vedere il mondo“.
1 – I capelli rossi – 2015
Saylor Guilliams oggi è in vita soltanto perché l’anno scorso si era tinta i capelli di rosso. Lei e la sua amica Brenden Vega, entrambe ventiduenni, stavano facendo un’escursione a Santa Barbara, in California, quando furono sorprese dall’oscurità. Saylor cadde e si ruppe una gamba, mentre Brenden, nel tentativo di salvarla, si ruppe un gomito, la caviglia e gli occhiali. Nonostante questo la ragazza si avviò a chiedere aiuto. Quella fu l’ultima volta che Saylor vide l’amica viva. Per tutta la notte e il giorno seguente la ragazza gridò a squarciagola invocando aiuto, ma le sue forze si esaurirono rapidamente, lasciandola senza la forza di chiamare i soccorsi.
Di Brenden, purtroppo, non si ebbero più notizie fino a quando non fu ritrovata cadavere da altri escursionisti che visitavano la zona.
Fonte: Vanilla Magazine
E' severamente vietato copiare i contenuti de "La Nona Porta" senza citare la fonte.