Prima di giungere ai bambini nelle loro versioni “pulite”, abbiamo che le fiabe popolari vengono sottoposte ad attente revisioni che ne plachino gli aspetti più controversi. Come per le storie del Pifferaio magico e di Hänsel & Gretel, anche quella di Cenerentola trova la propria origine in eventi realmente accaduti in epoche remote, poi smussati […]
Prima di giungere ai bambini nelle loro versioni “pulite”, abbiamo che le fiabe popolari vengono sottoposte ad attente revisioni che ne plachino gli aspetti più controversi. Come per le storie del Pifferaio magico e di Hänsel & Gretel, anche quella di Cenerentola trova la propria origine in eventi realmente accaduti in epoche remote, poi smussati e romanzati per andare a riempire i libri della tradizione.
Nota in Occidente nella versione “leggera” delle fiabe dei Fratelli Grimm, Cenerentola deve la sua popolarità all’ampia diffusione avvenuta in tutto il mondo grazie alla penna di vari scrittori, tra cui compare anche l’italiano Giambattista Basile.
Per arrivare all’origine della storia si deve tuttavia tornare indietro nel tempo e non di pochi anni. Il racconto sarebbe infatti ispirato alle vicende verificatesi nell’Antico Egitto – nel VI secolo a.C. – tra il Faraone Ahmose II e la cortigiana Rodopi. Quest’ultima non era altro che una lavoratrice al servizio del sovrano, il quale ne fu così attratto da convolare a nozze con lei e stravolgendone la situazione sociale: da serva a regina.
Se a questo episodio non sembrano essere legate particolari storie di violenza, queste ultime popolano invece la versione originale della fiaba dei Fratelli Grimm.
Nella storia non “filtrata”, ad esempio, il padre di Cenerentola non era morto – ma vivo e vegeto e complice della matrigna malvagia. Grazie all’aiuto della madre tornata in vita sotto forma di albero di nocciolo, la misera protagonista riesce a confezionare un abito adatto al ballo e dunque a parteciparvi. Ancora più interessanti sono le vicende che riguardano le due sorelle cattive: bramose a tal punto di legarsi al Principe, pur di calzare alla perfezione la famosa scarpetta decidono di tagliarsi le dita e talloni; tuttavia i loro piedi cominceranno a sanguinare durante la prova.
Nella tradizione orale tedesca, le due sorelle verranno addirittura costrette a danzare indossando scarpe roventi, fino alla loro morte.
Decisamente diversa è la versione italiana di Giambattista Basile, risalente al 1634. In questo caso Cenerentola non è vittima ma carnefice: guidata dalla matrigna, la ragazza toglie la vita alla seconda moglie del padre e tortura le sue rivali senza alcuna pietà.
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