Negli anni ’70 la contea di Lancashire, in Inghilterra, fu scossa da un crescendo di violenze commesse ripetutamente da una misteriosa figura inafferrabile soprannominata la Pantera Nera. Dietro la velocità e gli abiti scuri utilizzati per compiere i delitti si nascondeva un padre di famiglia, Donald Neilson, che proprio in quel modo provvedeva al sostentamento […]
Negli anni ’70 la contea di Lancashire, in Inghilterra, fu scossa da un crescendo di violenze commesse ripetutamente da una misteriosa figura inafferrabile soprannominata la Pantera Nera. Dietro la velocità e gli abiti scuri utilizzati per compiere i delitti si nascondeva un padre di famiglia, Donald Neilson, che proprio in quel modo provvedeva al sostentamento di moglie e figlia.
Nato nel 1936, Nielson condusse una vita regolare che presto lo portò a sposarsi e ad avere una figlia, e fu proprio il matrimonio a rivelarsi fatale per la sua condotta. Dopo essere convolati a nozze, la moglie lo convinse ad abbandonare la carriera militare: l’uomo decise così di avviare un’impresa privata che tuttavia si rivelò immediatamente fallimentare.
Caduto in una profonda crisi economica, per mantenere la sua famiglia Donald cominciò a compiere una serie di furti all’interno di abitazioni e, con il passare del tempo, divenne sempre più feroce. Nel giro di qualche anno furono diverse le vittime delle sue violenze, alcuni trovarono la morte, altri vennero malmenati in modo brutale nel corso delle sue irruzioni.
Ma il suo soprannome finì sui giornali solo nel 1975, dopo oltre 400 furti e svariati omicidi. Qualche anno prima, i media riportarono ampiamente le vicende della famiglia di George Whittle, un ricchissimo imprenditore che lasciò in eredità tutta la sua fortuna a moglie e figli.
La Pantera Nera trascorse i successivi tre anni a pianificare il rapimento della figlia 17enne, Lesley Whittle, e – grazie alle affinate tecniche di irruzione domestica perfezionate nel tempo – l’uomo riuscì ad entrare nella stanza della ragazza e a portarla con sé.
Non trascorse molto fino al momento in cui i Whittle ricevettero una richiesta di riscatto: se volevano rivedere Lesley viva, avrebbero dovuto consegnare 50mila sterline.
Nonostante il lavoro delle autorità, i familiari della ragazza decisero di ignorare le istruzioni e di consegnare il denaro come stabilito dalla Pantera Nera. Lesley, però, non fece rientro a casa.
Il suo corpo fu ritrovato il 7 marzo 1975, legato ad una corda e calato sul fondo di un pozzo. L’autopsia riuscì a chiarire gli eventi di quei drammatici giorni: Lesley Whittle, 17 anni, morì lentamente per strangolamento e non mangiò per almeno tre giorni precedenti alla sua morte.
Trascorse più di un anno prima delle cattura di Donald Neilson. Condannato all’ergastolo, l’attività dell’uomo venne infine collegata ai brutali omicidi, ai furti e alle rapine commessi dal 1971. La Pantera Nera morì in carcere dopo 35 anni di reclusione, nel 2011.
E' severamente vietato copiare i contenuti de "La Nona Porta" senza citare la fonte.