Tra Canada e Stati Uniti si ergono con i loro 52 metri le Cascate del Niagara. Immerse nel paradiso naturale che segna la divisione tra i due più importanti stati nordamericani, il fascino delle cascate fu ulteriormente alimentato agli inizi del ‘900 da una spericolata impresa che vide impegnata una mite donna giunta alla disperazione. […]
Tra Canada e Stati Uniti si ergono con i loro 52 metri le Cascate del Niagara. Immerse nel paradiso naturale che segna la divisione tra i due più importanti stati nordamericani, il fascino delle cascate fu ulteriormente alimentato agli inizi del ‘900 da una spericolata impresa che vide impegnata una mite donna giunta alla disperazione.
Annie Edson Taylor non era né sportiva né temeraria, eppure ad un certo punto della sua vita decise di lanciarsi in quello che appariva a molti come il suo suicidio pubblico. Annie però non aveva alcuna voglia di morire, e si può dire che si lanciò dagli oltre cinquanta metri proprio all’inseguimento della sopravvivenza.
Proveniente da una numerosa famiglia indigente, l’incontro della donna con il futuro marito fu il momento del suo riscatto personale, la possibilità di emanciparsi dalle origini e di andare a vivere in un più tranquillo nucleo familiare, assicurato economicamente dal lavoro del compagno.
La coppia ebbe una bambina e tutto sembrava andare nel verso giusto, fino al momento in cui la morte entrò in casa Taylor, prima a prendersi la figlia, poi il marito. Annie rimase completamente sola e senza alcun sostentamento economico.
Forse ispirata all’esperienza dei fenomeni da baraccone portati al successo dalla controversa figura di P.T. Barnum, con l’aiuto di un agente la povera donna decise di compiere un’impresa che le avrebbe assicurato per lungo tempo fama e denaro.
Il lancio dalle Cascate del Niagara fu organizzato nei dettagli: Taylor venne rinchiusa in una particolare botte di 1,37 metri e larga poco più di 90 centimetri, imbottita e zavorrata in modo da rendere l’esperienza meno traumatica.
Nel 1901 Annie Edson Taylor si lanciò da un’altezza di 52 metri davanti agli occhi di un folto pubblico sgomento e contemporaneamente attratto dall’incerto destino della donna. Recuperata immediatamente dopo il lancio, Annie raccontò di aver pregato per tutto il tempo, fino al momento in cui – sospesa nell’aria – perse completamente i sensi.
L’impresa riuscì senza particolari imprevisti, ma il risultato non fu quello sperato dalla vedova: il suo agente si appropriò di tutti i ricavi, inoltre organizzò un tour degli Stati Uniti per guadagnare ulteriormente esibendo il suo fenomeno da baraccone: Annie rimase a casa, a sostituirla era una bambina con poche pretese finanziare.
La donna trascorse il resto della sua esistenza con un banchetto di souvenir improvvisato ai piedi delle cascate, dove firmava autografi e vendeva riproduzioni della botte utilizzata nella sua impresa.