Il ricordo della nostra infanzia conduce quasi sempre alla nostalgia. Ciò avviene perché, carichi dell’esperienza vissuta, rammentiamo quell’entusiasmo che va perdendosi man mano con il tempo che passa. L’inconsapevolezza e l’innocenza, l’ignoranza rispetto alle cose della vita sono alla base della voglia di vivere e di scoprire il mondo in tutte le sue sfumature. Da […]
Il ricordo della nostra infanzia conduce quasi sempre alla nostalgia. Ciò avviene perché, carichi dell’esperienza vissuta, rammentiamo quell’entusiasmo che va perdendosi man mano con il tempo che passa.
L’inconsapevolezza e l’innocenza, l’ignoranza rispetto alle cose della vita sono alla base della voglia di vivere e di scoprire il mondo in tutte le sue sfumature. Da bambini è la curiosità che spinge ad indagare, a sorridere, a vivere appieno i momenti anche ordinari che il presente ci propone.
Poi si diventa adulti e si conosce il lato deprimente dell’esistenza, quello delle delusioni, dei giudizi e dei pregiudizi, dei tradimenti, degli insuccessi. È proprio a questo punto che l’entusiasmo si dissolve in modo spontaneo, mentre contemporaneamente sfiducia e sconforto fanno il loro ingresso nella nostra psiche. E si diventa infelici.
Se mettiamo da parte quei piccoli momenti di spensieratezza di cui ancora oggi godiamo, ci renderemo conto che il vero filo conduttore della vita da adulti è la frustrazione. Ci sentiamo continuamente sotto pressione a causa delle responsabilità, delle scadenze, delle necessità che non possono essere colmate e il nervosismo fa la sua comparsa qualunque sia la reale entità dell’inconveniente che si presenta.
Volendo osservare nel suo insieme la vita di un adulto, si direbbe che spesso a mancare è proprio l’elemento fondamentale, appunto, l’entusiasmo di vivere.
Ora immaginiamo di vivere la stessa vita da adulti, ma con entusiasmo. Svegliarsi al mattino, trovare soddisfazione nelle piccole cose, come ad esempio pensare all’autonomia e all’indipendenza che abbiamo conquistato negli anni, alla persona che dorme al nostro fianco o, al contrario, a quella libertà che solo la vita di una persona single può vantare.
Apprezzare il solo fatto di avere un lavoro o quello di mettersi in moto, di poter agire per cercarne uno. Avere una passione e dare il meglio di sé nel manifestarla, scoprire cose nuove, imparare. La curiosità è fondamentale per i bambini ma lo è ancor di più per gli adulti, spesso convinti di sapere tutto, di aver visto qualsiasi cosa.
L’entusiasmo di vivere lo ritroviamo solo nel momento in cui si comprende la potenzialità dell’essere vivi, di essere come libri scritti solo a metà ma chiusi troppo presto, dove le pagine bianche corrispondono al vuoto interiore che ci impedisce di prendere ancora una volta la penna in mano per dare vita a nuovi capitoli.
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