Case Scapini è un piccolo borgo situato nell’Appennino parmense, la cui piccola comunità ha popolato le sue strade fino agli anni ’70, periodo in cui venne definitivamente abbandonato dagli ultimi abitanti che resistevano nel paesino. Come Ca’ Scapini, in Italia sono tante le aree rurali e impervie lasciate dall’uomo in cerca di una vita più […]
Case Scapini è un piccolo borgo situato nell’Appennino parmense, la cui piccola comunità ha popolato le sue strade fino agli anni ’70, periodo in cui venne definitivamente abbandonato dagli ultimi abitanti che resistevano nel paesino.
Come Ca’ Scapini, in Italia sono tante le aree rurali e impervie lasciate dall’uomo in cerca di una vita più moderna, di sviluppo e soprattutto di lavoro; ma questo borgo della provincia di Parma, frazione del comune di Bardi, sembra aver risentito più delle impressionanti leggende che ruotano attorno ad esso che dei motivi economici solitamente scatenanti le migrazioni di massa.
Si dice infatti che gli abitanti del piccolo paese lo abbiano abbandonato per disperazione, esasperati dai pianti e dalle urla di dubbia provenienza che non di rado potevano sentirsi nella tranquilla comunità. In particolare si tratta di pianti e urla di bambini, bambini morti – secondo le varie leggende – in alcune terribili circostanze.
Secondo le voci, alcuni decenni precedenti all’abbandono il luogo subì una violenta intrusione da parte delle forze naziste, le quali aggredirono in modo spietato le donne e i bambini di Ca’ Scapini. Altri racconti tramandati dai vecchi abitanti vogliono invece che un tempo, tra le strade di quel piccolo paesino, sette orfanelli furono abbandonati e ignorati da una comunità indifferente, che dunque ne causò indirettamente la morte per fame e miseria. Un’altra leggenda riguarda invece una piccola pastorella del luogo, il cui cadavere mutilato venne rinvenuto alle porte del paese.
Al di là delle leggende, che stranamente ruotano tutte intorno alla tenera età, è probabile che – come in tanti altri casi simili – il paese si svuotò con il tempo per semplici motivi economici, con i suoi abitanti in cerca di lavoro e fortuna nelle città e nei paesi maggiormente sviluppati.
Oggi il piccolo borgo può essere visitato liberamente, vi si accede attraverso un sentiero e nei suoi edifici si possono trovare ancora oggetti di uso comune lasciati all’interno delle abitazioni dai vecchi abitanti.
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