L’Urbex (Urban Exploration) è un movimento urbano di persone che, come intuibile dallo stesso nome, esplorano la città in cerca di luoghi abbandonati, li visitano, scattano fotografie e dunque pubblicano tutto in rete per la gioia degli altri appassionati del genere. Negli Stati Uniti i gruppi sono numerosi, con una discreta presenza in tutti i […]
L’Urbex (Urban Exploration) è un movimento urbano di persone che, come intuibile dallo stesso nome, esplorano la città in cerca di luoghi abbandonati, li visitano, scattano fotografie e dunque pubblicano tutto in rete per la gioia degli altri appassionati del genere.
Negli Stati Uniti i gruppi sono numerosi, con una discreta presenza in tutti i territori della nazione. Tra questi il Maryland, stato della costa orientale che si affaccia sull’oceano Atlantico. Tra gli esploratori urbani dell’area compare A.D., noto nell’ambiente Urbex per aver scoperto alcuni affascinanti luoghi abbandonati e per averne condiviso le immagini con i “colleghi” e con gli internauti interessati.
Le foto che vedete ritraggono un vecchio museo delle cere chiuso molto probabilmente negli anni ’50, a giudicare dall’età dei numerosi oggetti che possono essere rinvenuti tuttora nell’edificio. Già al primo impatto, il luogo mostra una particolare atmosfera spettrale, con travi di legno che un tempo avranno visto una migliore vita, mura completamente rovinate e non solo…
A contribuire al clima da brividi sono soprattutto le decine, forse centinaia di statue in plastica e cartapesta nonché la massiccia presenza di manichini decapitati e stipati ad ogni angolo dell’edificio, quasi a riprodurre il covo di un serial killer.
Ma a cogliere l’attenzione dei visitatori non vi sono esclusivamente le suddette sagome: sparse qua e là nelle stanze dell’enorme struttura appaiono anche diverse bare vere, il cui uso ancora oggi non è stato chiarito.
Diversi indizi fanno pensare in ogni caso che il nostro Urbex A.D. non sia stato tra i primi a visitare il museo delle cere abbandonato: alcuni manichini sembrano posizionati in maniera strategica per spaventare i visitatori, come la bambola messa a sedere presso l’entrata di una delle sale e che, se vista in penombra, potrebbe causare un sentimento di inquietudine.