Jeremy Bentham fu un illustre filosofo e giurista inglese, nato a Londra nel 1748 e deceduto nella stessa città nel 1832. Non fu uno tra i tanti, al contrario è a lui che dobbiamo le prime riflessioni sui diritti delle donne e degli animali, sulla divisione tra Stato e Chiesa e in generale sui diritti […]
Jeremy Bentham fu un illustre filosofo e giurista inglese, nato a Londra nel 1748 e deceduto nella stessa città nel 1832. Non fu uno tra i tanti, al contrario è a lui che dobbiamo le prime riflessioni sui diritti delle donne e degli animali, sulla divisione tra Stato e Chiesa e in generale sui diritti dell’uomo. La sua opera politica e filosofica ha avuto il potere di influenzare il futuro, e si può dire con tranquillità che Bentham fosse pienamente cosciente del proprio valore.
Il suo destino dopo la morte non poteva essere quello comune a ogni altro essere umano, così diede incarico ad un suo allievo, Thomas Southwood Smith, di imbalsamare il corpo e di conservarlo all’interno di un armadio che egli stesso definì Auto-Icon, una vera e propria auto-celebrazione.
Smith non poté fare altro che accontentare lo stimato maestro, dunque eseguì un’imbalsamazione che presto si rivelò non del tutto efficace. La testa di Jeremy Bentham oggi ha un aspetto terrificante, quasi come quella di uno zombie, e si può anche dire che per certi aspetti la sua pelle abbia le sembianze dei maialini cotti sulla brace, abbrustoliti e croccanti.
Nel 1850 la mummia del filosofo fu acquistata dall’Università di Londra, che per esporla decise però di sostituire la testa da zombie con una di cera, riproponendo in questo modo i tratti del suo viso più fedelmente.
Inizialmente la testa “originale” fu esposta comunque, poggiata ai piedi del corpo mummificato (quest’ultimo sormontato dalla testa di cera); tuttavia si decise in seguito di metterla al sicuro in una teca dopo che un gruppo di studenti, nel 1975, la sequestrò per chiederne il riscatto.
Da quell’anno, dunque, la testa di Jeremy Bentham è custodita al riparo all’interno di una teca, la quale viene periodicamente aperta affinché possa ricevere un accurato “trattamento di bellezza”: attualmente gli addetti alla conservazione devono lottare contro una progressiva caduta dei biondi capelli.
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