Dal 2008 sono in corso una serie di analisi e ricerche nell’antico cimitero di Drawsko, un piccolo comune situato nel nord-ovest della Polonia. Il particolare interesse è dovuto ai misteriosi metodi di sepoltura adottati per alcuni cadaveri, a causa dei quali il mesto luogo si è guadagnato l’appellativo di cimitero dei vampiri. Alcuni dei resti […]
Dal 2008 sono in corso una serie di analisi e ricerche nell’antico cimitero di Drawsko, un piccolo comune situato nel nord-ovest della Polonia. Il particolare interesse è dovuto ai misteriosi metodi di sepoltura adottati per alcuni cadaveri, a causa dei quali il mesto luogo si è guadagnato l’appellativo di cimitero dei vampiri.
Alcuni dei resti presentano infatti una falce agricola posizionata all’altezza del collo, quasi come se si volesse ucciderli una seconda volta.
Le prime teorie degli studiosi coinvolti nelle ricerche prendono in considerazione la macabra fama del cimitero, e dunque le falci avrebbero avuto lo scopo di impedire al vampiro di rialzarsi e tornare a gustare il sangue dei comuni mortali. Tale ipotesi è supportata dalle credenze popolari dell’epoca, le quali inducevano a considerare come vampiri i cadaveri che, dopo la morte, presentavano del sangue alla bocca (circostanza oggi considerata comune in determinati casi medici).
Volendo credere a tale teoria, nel cimitero di Drawsko sono sepolti almeno cinque vampiri, tra cui due donne trentenni, un uomo di mezza età, una ragazza non più grande di 19 anni e una donna cinquantenne.
Una diversa spiegazione circa questa particolare sepoltura arriva invece dalla rivista britannica Antiquity, che nel dicembre 2015 ha pubblicato i risultati degli ultimi studi avvenuti nella cittadina polacca e che questa volta bocciano la teoria del vampirismo.
Secondo i ricercatori Marek Polcyn (Lakehead University, Canada) e Elzbieta Gajda (Muzeum Ziemi Czarnkowskiej, Polonia), le falci agricole non hanno l’obiettivo di fermare il ritorno dei vampiri, al contrario sarebbero strumenti per proteggere i cadaveri dal demonio.
Le analisi rivelano che gli strumenti agricoli – qui utilizzati come armi – potrebbero trovare le proprie origini nel Medioevo, dunque in un’epoca in cui superstizioni popolari e lo stesso clero cattolico fomentavano la paura nei confronti del diavolo e simili figure.