A volte dietro la risata di un’innocente signora anziana si nasconde il male più nero che si possa immaginare. Nella farcitura della torta di mele si nasconde l’arsenico, nella borsetta (magari in lana) uno spillone da conficcare nel cranio di un neonato, fra le pieghe dei gomitoli di lana la benzina per dar fuoco a una casa. […]
A volte dietro la risata di un’innocente signora anziana si nasconde il male più nero che si possa immaginare. Nella farcitura della torta di mele si nasconde l’arsenico, nella borsetta (magari in lana) uno spillone da conficcare nel cranio di un neonato, fra le pieghe dei gomitoli di lana la benzina per dar fuoco a una casa. No, non è la sceneggiatura di un film horror ma la realtà, la cupa storia di Nannie Hazle Doss, la “nonnina ridacchiante“.
In inglese viene soprannominata The Gigglin Granny, un suono onomatopeico di rara efficacia, che rende molto meglio che nella nostra lingua il male che si può nascondere dietro una sottana portata fino alle caviglie o un paio di occhiali-collo-di-bottiglia da attempata signora degli Stati Uniti più rurali. Nannie Doss fu una serial killer spietata, calcolatrice e opportunista che uccise molti dei propri familiari per differenti ragioni,cercando una felicità che non raggiunse mai.
La sua brama di sangue e danaro terminò soltanto dopo aver ucciso 12 persone, tutte sue familiari, grazie al (tardivo) intervento di un medico. La donna peraltro confessò, e questo è un punto di discussione psicologico, quando le fu ridata la propria rivista per cuori solitari.
Il primo matrimonio
Nannie proveniva da una famiglia dell’America rurale dei primi del ‘900. L’Alabama non era esattamente il luogo ideale dove coltivare amore e passione per l’altro sesso, e Nannie trova rifugio, a 16 anni, in un matrimonio utile a fuggire di casa. In 6 anni lei e Charlie Braggs hanno 4 figli, ed è allora che comincia la furia omicida della futura “nonnina”.
Visto che riteneva troppo oneroso allevare ben 4 pargoli ne uccise due con del veleno per topi. Dato che era in vena pensa bene di far fuori anche la suocera, con la quale ha una accesa rivalità, e che muore in circostanze misteriose. Charlie è l’unico che sospetta la moglie, e scappa portando con sé una delle due figlie rimaste, chiedendo il divorzio.
L’anno seguente Braggs torna con una nuova donna, cacciando l’ex-moglie di casa e dandole le figlie in affido, nonostante egli sappia delle tendenze omicide della donna.
CHARLIE BRAGGS SARÀ, A RAGION VEDUTA, UN RARISSIMO ESEMPIO DI SOPRAVVISSUTO A FIANCO DELLA SERIAL KILLER
Nannie scopre quindi le riviste per cuori solitari, un hobby che la accompagnerà per il resto della vita, e conosce Frank Harrelson, che sposa dopo poco.
Il secondo Matrimonio – 1929
Frank si rivela essere un alcolista e un violento, ma il matrimonio riesce a durare la bellezza di 16 anni, un record per Nannie. In questi 16 anni la Doss però non sta certo con le mani in mano, e compie due terribili infanticidi. Melvina, la figlia avuta da Charlie Braggs, durante questo periodo ha due figli. Uno dei due viene ucciso ancora in fasce in ospedale con uno spillone, conficcatolo in testa quando la puerpera sta dormendo, mentre l’altro viene ucciso per asfissia dopo aver stipulato un’assicurazione sulla vita per una somma enorme.
Nannie deve essere bravissima nel compiere questi omicidi, perché nessuno sospetta di lei. Visto che le riesce benissimo uccidere i propri parenti pensa bene, nello stesso anno, di ammazzare anche il marito, facendogli un’ultima cena a base di veleno per topi.
Il terzo Matrimonio – 1947
Con il danaro incassato dall’assicurazione del nipote la Doss si trasferisce, nel 1947, in North Carolina. Arnie Lanning è il “fortunato” marito che, guardacaso, è anche lui alcolista. Fra tradimenti e litigi, Nannie pensa di porre fine a questa inutile relazione preparando una bella cenetta condita dal (solito) veleno per topi. Nessuno, anche in questo caso, sospetta la donna, che rimane completamente impunita.
In questo periodo la Doss si dedica con “profitto” ad attività immobiliari, risolvendo anche una questione ereditaria per lei scomoda. Si reca dalla sorella Dovie, che era costretta a letto, favorendole il trapasso con del veleno per topi impossessandosi della casa.
Il quarto matrimonio
Richard Morton rappresenta un barlume di felicità per Nannie, che per la prima volta sembra essere soddisfatta di un uomo. Sfortunatamente però Morton si rivela essere un traditore, e la sua sorte diventa quindi inevitabile. Proprio mentre stava mettendo a punto il piano per servire una cena al gusto del solito veleno, Nannie deve aprire la porta di casa alla madre, trasferitasi nell’abitazione dei due sposi a seguito della morte del padre della Doss. Nannie decide di liberarsi dei due scomodi inquilini, e li fa fuori entrambi, prima la madre e poi il marito.
Il quinto matrimonio – 1953
Sam Doss è il quinto marito e lo sfortunato fornitore del cognome di una delle serial killer probabilmente più spietate e fredde del XX secolo. All’inizio la coppia, che abita in Oklahoma, è felice, ma dopo poco Nannie si stanca, e preferisce tornare alla ricerca di un nuovo “cuore solitario”. Sam si era quindi salvato dall’essere un altro tassello fra le vittime della nonnina ma, con le proprie mani, firma la sua condanna a morte. Sam infatti non si da per vinto e scrive numerose lettere alla donna, nelle quali le chiede di tornare a casa da lui.
Tornato a casa il 5 Ottobre, lo stesso giorno la Doss decide di tornare alle vecchie abitudini e gli serve un piatto con il veleno per topi, che questa volta non lascia scampo. Anche Sam è morto, e Nannie è pronta ad incassare la doppia assicurazione sulla vita dell’uomo e disponibile per un nuovo Cuore Solitario.
L’accusa e la confessione – 1955
La morte di Doss rende estremamente sospettoso il dottore che lo aveva dimesso dall’ospedale, il quale aveva certificato lo stato di salute del paziente. Durante l’autopsia vengono trovate numerose tracce di veleno nel corpo dell’uomo. Nannie Doss viene quindi arrestata, e la sua furia omicida volge, tardivamente, al termine.
In Oklahoma ci si concentra principalmente sull’omicidio di Doss, e quindi le informazioni riguardanti gli altri omicidi compiuti dalla donna risultano essere frammentarie. Morì nel 1965 di Leucemia nel penitenziario di stato dell’Oklahoma, dopo aver scontato una pena di neanche un anno per ogni vittima da lei uccisa.
Fonte: Vanilla Magazine