Inaugurato nel 1864, il Trans-Allegheny Lunatic Asylum del West Virginia era noto per uno sconcertante sovraffollamento nonché per gli abusi inflitti ai suoi numerosi pazienti. Persone maltrattate a cui erano inflitte vere e proprie torture. In queste strutture non si poteva parlare di “cure”, ma solo di sperimentazione e trattamenti disumani, numerosissime sono state le […]
Inaugurato nel 1864, il Trans-Allegheny Lunatic Asylum del West Virginia era noto per uno sconcertante sovraffollamento nonché per gli abusi inflitti ai suoi numerosi pazienti. Persone maltrattate a cui erano inflitte vere e proprie torture. In queste strutture non si poteva parlare di “cure”, ma solo di sperimentazione e trattamenti disumani, numerosissime sono state le lobotomie effettuate in questa struttura e dai registri risultano tantissimi decessi dovuti a queste orrende pratiche, inoltre, nonostante la struttura fosse concepita per ospitare 250 persone, il Trans-Allegheny Lunatic Asylum arrivò a contenere addirittura 2.400 pazienti con disturbi mentali.
Le infime condizioni dell’ospedale e la conseguente incapacità di tenersi al passo con la medicina moderna portò alla sua chiusura nel 1994. La fatiscenza dello stabile e le storie narrate su di esso ne hanno fatto uno dei luoghi più infestati della zona.
Tra le storie più avvincenti vi è quella di una paziente di nome Ruth che odiava a tal punto gli uomini da non sopportarne nemmeno la vista, di fronte alla quale cominciava a reagire con violenza lanciando oggetti contro di essi. Il fantasma di Ruth è stato avvistato da molti visitatori della struttura. Sembra inoltre che non abbia perso l’abitudine di scagliarsi contro i maschi: chi ha avuto l’ardire di addentrarsi nel manicomio infestato, pare sia stato scaraventato contro le mura da forze invisibili.
Altri visitatori affermano che al secondo piano, dove c’è la stanza in cui un uomo venne pugnalato per diciassette volte da un altro paziente, hanno avvistato strane ombre. A pochi metri da questa camera sorge invece la hall dove due pazienti decisero di togliersi la vita impiccandosi, e proprio in questa zona i curiosi sono invitati a togliere il disturbo da voci di ignota provenienza, le quali intimano un conciso quanto spaventoso «andate via».
In altre zone di questa struttura le porte si chiudono da sole e figure di donne appaiono nei corridoi, mentre nel ex reparto di geriatria, dove era ospitata una delle pazienti più violente del manicomio, alcuni visitatori affermano di aver sentito urla agghiaccianti seguite dai nomi dei visitatori.
Dean assassinato violentemente da due pazienti è ancora lì, nella stanza dove ha trovato la morte e non da meno è la figura che può essere intravista in varie zone della clinica: i visitatori parlano della sensazione di un vero e proprio pedinamento da parte di qualcuno.
Al di là del dubbio sul credere o meno a queste storie, ognuno di noi dovrebbe visitare almeno una volta nella vita questi luoghi, perché la memoria di queste vittime non sprofondi nell’oblio e per toccare con mano la vera sofferenza che traspira da queste mura.
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