Forse non tutti sanno che alla base della moderna scienza forense c’è il lavoro quasi maniacale di un’ereditiera americana, Frances Glessner Lee, autrice dei Nutshell Studies of Unexplained Death, ancora oggi utilizzati in fase di formazione dei membri del corpo di polizia statunitense. Ogni anno, tra il 1940 e il 1950, Glessner Lee organizzava conferenze […]
Forse non tutti sanno che alla base della moderna scienza forense c’è il lavoro quasi maniacale di un’ereditiera americana, Frances Glessner Lee, autrice dei Nutshell Studies of Unexplained Death, ancora oggi utilizzati in fase di formazione dei membri del corpo di polizia statunitense.
Ogni anno, tra il 1940 e il 1950, Glessner Lee organizzava conferenze di una settimana e i suoi invitati non erano certamente gente prelevata a caso. Ai convegni si presentavano infatti, solo su invito, circa quaranta tra i migliori detective degli Stati Uniti per assistere alle particolari lezioni dell’ereditiera.
Per spiegare al meglio le sue teorie, la ricca donna con la passione per gli omicidi si avvaleva di diciotto scene del crimine riprodotte minuziosamente sotto forma di diorama attraverso l’uso di quelle che sembravano case per bambole. Si trattava di scene di crimini reali, nelle quali ogni particolare, dal sangue ai cadaveri fino all’arredamento del luogo del delitto, venivano rappresentate con assoluta perfezione.
Le diciotto scene del crimine dei suoi Nutshell Studies of Unexplained Death venivano dunque sottoposte una per una ad un attento esame degli investigatori, i quali in 90 minuti avrebbero dovuto comunicare all’insolita insegnante le deduzioni derivanti dall’osservazione delle singole scene.
Sebbene siano passati più di sessant’anni dalle lezioni della signora Lee, i diciotto diorami da lei inventati sono gelosamente custoditi ad Harvard e ancora oggi vengono utilizzati dal dipartimento di scienze della polizia nella formazione dei suoi allievi.
Ma a cosa è dovuto lo strano nome di Nutshell Studies? Lo spiega la stessa autrice del progetto: «Lo scopo dell’investigazione forense è quello di condannare il colpevole, scagionare l’innocente e trovare la verità nel tempo più breve possibile», dove quel “tempo breve” viene reso in inglese proprio con l’espressione “in a nutshell”, letteralmente “in un guscio di noce”. Insomma, secondo Frances Glassare Lee la soluzione del caso è nella stessa scena del crimine ed è lì che bisogna cercarla.
I suoi studi – o si potrebbe anche dire il suo hobby – acquisirono presto una notevole rilevanza, tanto che l’ereditiera è stata poi insignita del titolo onorario di Capitano della Polizia di Stato del New Hampshire nel 1943.
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