Il 21 luglio 1969 il suolo lunare fu calpestato per la prima volta da un uomo. Il suo nome – ormai entrato nella storia – era Neil Armstrong, il quale a tre anni dalla sua morte continua ancora a riservarci delle sorprese. Neil Armstrong ha definitivamente lasciato il pianeta Terra il 25 agosto 2012 all’età […]
Il 21 luglio 1969 il suolo lunare fu calpestato per la prima volta da un uomo. Il suo nome – ormai entrato nella storia – era Neil Armstrong, il quale a tre anni dalla sua morte continua ancora a riservarci delle sorprese.
Neil Armstrong ha definitivamente lasciato il pianeta Terra il 25 agosto 2012 all’età di 82 anni; a portarlo via non è stato uno shuttle diretto verso la Luna ma alcune complicazioni legate ad un intervento chirurgico subito poco tempo prima.
Sono trascorsi tre anni dalla sua morte ma l’uomo della missione Apollo 11 non smette di stupire. Di quell’esperienza all’astronauta della NASA non bastavano il ricordo, le immagini trasmesse in tutto il mondo né il fatto che il suo nome fosse riportato nei libri di storia: grazie alla moglie sappiamo adesso che di quel viaggio esistono ulteriori reperti gelosamente conservati dal primo uomo ad aver messo piede sulla superficie lunare.
Nascosti in una borsa bianca a sua volta ben celata all’interno di un armadio, la donna ha infatti rinvenuto i preziosi cimeli custoditi dal 1969 da Armstrong, dei quali nessuno era a conoscenza, famiglia compresa.
Gli oggetti sono stati consegnati al National Air and Space Museum, dove il curatore Alan Needell ha effettuato un’attenta analisi e dunque confermato la provenienza del piccolo tesoro portato a galla dalla donna.
La borsa segreta del celebre astronauta conteneva la telecamera 16mm con lenti da 10mm utilizzata per documentare visivamente la riuscita dell’impresa: montata sul modulo lunare, il suo occhio riprese tutte le fasi della missione, compresa l’attività extraveicolare di Neil Armstrong (2 ore e 31 minuti) e del suo collega e compagno di viaggio Buzz Aldrin (circa 2 ore e 10 minuti), durante la quale “passeggiarono” sulla Luna e issarono la bandiera degli Stati Uniti d’America.
Tra gli oggetti inaspettatamente ritrovati compaiono inoltre delle cinghie che servivano ad assicurare l’elmo alla testa, una chiave inglese, vari cavi e morsetti.
La famiglia di Armstrong ha deciso di rendere in prestito il contenuto della borsa di tela bianca al museo nazionale di Washington D.C., il quale potrebbe presto organizzare un’esposizione arricchita dagli oggetti provenienti dalla storica missione Apollo 11.
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