Joachim Georg Kroll nasce nell’aprile del 1933 a Hindenburg, nell’Alta Slesia, è ultimo di otto figli, purtroppo perde il padre in tenera età e instaura con la madre un legame quasi morboso. Avendo il quoziente intellettivo più basso dei suoi coetanei (per la precisione era di 76 punti) ben presto lasciò gli studi, e anche per […]
Joachim Georg Kroll nasce nell’aprile del 1933 a Hindenburg, nell’Alta Slesia, è ultimo di otto figli, purtroppo perde il padre in tenera età e instaura con la madre un legame quasi morboso. Avendo il quoziente intellettivo più basso dei suoi coetanei (per la precisione era di 76 punti) ben presto lasciò gli studi, e anche per questo, ma non solo, la sua adolescenza fu molto solitaria: infatti Joachim era anche molto timido, introverso, sempre nervoso, e non riuscì mai ad avvicinare una ragazza, tanto che ben presto per lui il sesso fu soltanto masturbazione e pornografia.
Quando il suo unico punto di riferimento venne a mancare (la sua adorata madre morì il 21 gennaio 1955) qualcosa dentro di lui si spezzò facendo emergere in lui tutto il suo lato perverso. Difatti nemmeno tre settimane dopo la scomparsa della donna commise il suo primo omicidio: l’8 febbraio 1955 nei pressi di Walstedde, una piccola cittadina a una trentina di chilometri da Lüdinghausen, Joachim Georg Kroll rapisce, violenta e uccide a coltellate la diciannovenne Irmgard Strehl. È l’inizio di una striscia di sangue lunga 21 anni.
Nella sua lunga carriera da killer non si farà mancare nessun tipo di perversione: pedofilia, cannibalismo, stupro e omicidio seriale. Il suo modus operandi è simile a quello di un animale selvaggio: braccava le sue vittime, spesso giovanissime, cogliendole di sorpresa, le accoltellava oppure le soffocava e in seguito compiva atti di necrofilia coi cadaveri, infine li mutilava e ne mangiava delle parti.
Dopo anni di indisturbati omicidi arriviamo all’ultimo suo orrore: tra il 2 e il 3 luglio 1976 Joachim rapì e uccise la piccola Marion Ketter. Quando Marion sparì nel nulla la Polizia e gli abitanti della zona organizzarono un’operazione di ricerca enorme, tutta la zona fu battuta passo a passo e porta a porta e fu proprio così che la polizia ricevette una curiosa segnalazione. Un uomo riferì che un suo vicino di casa, lo strano e solitario Joachim Kroll, gli aveva consigliato di non usare durante la giornata la toilette al piano superiore del loro condominio perché lo scarico era intasato da budella. Un idraulico inviato dalla Polizia andò a verificare, ed effettivamente le tubature risultarono intasate da materiale biologico: i polmoni e gli intestini di una piccola creatura.
Quando la polizia irruppe nell’appartamento di Kroll lo trovò intento a cuocere una mano della piccola Marion insieme a delle carote, delle patate e dei pacchetti di carne umana congelata immagazzinati nel freezer. Dopo l’arresto Joachim ammise immediatamente l’omicidio della piccola Kettner e confessò gli altri omicidi e tentati omicidi, dichiarando che era solito mangiare le sue vittime per semplici motivi di risparmio sulle spese mensili. Fu condannato a nove ergastoli e rinchiuso per sempre nella prigione di Rheinbach, vicino a Bonn. Morì il 1 luglio 1991, per attacco cardiaco, all’età di 58 anni.
La Nona Porta
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