Per quanto macabri, gli strumenti di tortura – ideati da menti malate quanto ingegnose – sono la testimonianza di alcuni dei tempi più cupi della nostra storia, in particolare del Medioevo e della Santa Inquisizione, dunque sono oggi raccolti e conservati in agghiaccianti ma affascinanti musei italiani a loro dedicati. MUSEO DELLA TORTURA E […]
Per quanto macabri, gli strumenti di tortura – ideati da menti malate quanto ingegnose – sono la testimonianza di alcuni dei tempi più cupi della nostra storia, in particolare del Medioevo e della Santa Inquisizione, dunque sono oggi raccolti e conservati in agghiaccianti ma affascinanti musei italiani a loro dedicati.
MUSEO DELLA TORTURA E DELLA PENA DI MORTE (SAN GIMIGNANO)
Situato in costruzioni medievali che rendono un’atmosfera opprimente ma adeguata all’occasione, il museo di San Gimignano, noto anche come Museo criminale medievale, conserva ed espone al pubblico tutti gli strumenti di tortura più crudeli utilizzati nel Medioevo, tra cui la gogna, la ghigliottina, la vergine di Norimberga, la tortura della corda. Quest’ultima serviva a produrre slogature a braccia e gambe, mentre la vittima era sospesa nel vuoto con i polsi legati.
MUSEO DELLE TORTURE (TORINO)
Il Castello Mazzè ospita nella cornice del capoluogo piemontese un museo sotterraneo delle torture, per la cui realizzazione ha concorso anche Amnesty International. Questa esposizione vanta un’ampia superficie suddivisa – tra i tanti ambienti – anche in prigione, cappella mortuaria e sala di contenzione.
MUSEO DELLA TORTURA (LUCCA)
Qui ci immergiamo nell’atmosfera medievale già all’entrata, dove una minacciosa ghigliottina si erge sulle teste del pubblico. La serenità sarà messa a dura prova anche dalla raccapricciante musica che accompagna lungo tutto il percorso della visita. Nel Palazzo Guinigi-Magrini incontreremo il boia incappucciato e strumenti quali la maschera dell’infamia, il collare penale e i ferri per marchiare a fuoco le povere vittime.
MUSEO DELLE TORTURE E DELLE ARMI ANTICHE (ISCHIA)
Dall’isola di Ischia possiamo godere dello splendido panorama offerto dal Golfo di Napoli, ma chi non è particolarmente romantico può fare una visita al Castello Aragonese, dove si trova una preziosa collezione di strumenti di tortura risalenti al XV secolo fino a raggiungere il XVII. Lo spezzacranio, il palo della morte e il busto chiodato sono già sufficienti a creare un po’ di terrore, tuttavia gli spettatori possono godere anche di rappresentazioni sul loro impiego.
MUSEO DELLA PUSTERLA (MILANO)
Questo museo meneghino è incentrato soprattutto sulle armi dell’antichità ma al suo interno sorge un settore tutto dedicato alle punizioni corporali. Tra le macchine malvagie spunta un’antica sedia elettrica usata durante il Medioevo; non meno raccapriccianti sono lo schiacciapollici e il piffero, utilizzati per punire omosessuali, donne pettegole e musicisti che commettevano errori di esecuzione durante eventi pubblici.
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