Benché onnivori, gli uomini inorridiscono di fronte all’ipotesi di cibarsi di carne umana, eppure i clienti del Thyme Contemporary Café di Long Beach potrebbero averlo inconsapevolmente fatto. Lo chef David Viens ama infatti sperimentare nuovi piatti e un giorno si è evidentemente chiesto quale sapore potesse avere la carne di sua moglie. Dawn è stata […]
Benché onnivori, gli uomini inorridiscono di fronte all’ipotesi di cibarsi di carne umana, eppure i clienti del Thyme Contemporary Café di Long Beach potrebbero averlo inconsapevolmente fatto. Lo chef David Viens ama infatti sperimentare nuovi piatti e un giorno si è evidentemente chiesto quale sapore potesse avere la carne di sua moglie.
Dawn è stata vista per l’ultima volta il 18 ottobre 2009. Un caso di scomparsa come tanti altri negli Stati Uniti, e come tale viene trattato per due anni dalla polizia della contea di Los Angeles, fino al giorno in cui una testimonianza capovolge la vicenda e trasforma l’affranto marito in un macabro carnefice.
Il rapporto tra David Viens e sua moglie è giunto al capolinea; i due coniugi litigano spesso, non si sopportano più e il rientro a casa è ormai sinonimo di stress. Una sera di ottobre la situazione diviene così insostenibile da non riuscire neanche a dormire. Per il risolvere il problema, lo chef di Long Beach non si reca dal medico a farsi prescrivere dei calmanti, sceglie invece di servirsi delle proprie capacità professionali di cuoco.
Dopo aver ucciso la moglie, David si prende il suo tempo per riempire un grosso pentolone con dell’acqua e dunque metterlo sul fuoco a bollire. L’idea non è quella di preparare un’enorme quantità di spaghetti aglio e olio ma di sperimentare un nuovo tipo di cucina e, contemporaneamente, risolvere i suoi problemi di insonnia.
Immerge il corpo della 39enne nell’acqua bollente e lo fa cuocere per quattro giorni all’interno del suo ristorante. La carne deve essere ben cotta.
Purtroppo non si conoscono i dettagli della storia, anche se la totale assenza di indizi e tracce del cadavere – oltre al fatto che sia stato cucinato in un ristorante – spinge la fantasia in una certa direzione. Gli stessi inquirenti hanno dovuto ricostruirla partendo dalle numerose dichiarazioni del cuoco assassino, il quale in un primo momento confessa il macabro omicidio rivelando l’originale ricetta, poi ritratta dicendo di averla semplicemente legata e che dunque sarebbe morta soffocando a causa del suo stesso vomito.
La vicenda è emersa per una leggerezza commessa dallo stesso Viens, il quale nel 2011 riferisce l’accaduto alla figlia avuta da un’altra donna.
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