Nel 2005 la polizia statunitense riesce finalmente ad ammanettare l’uomo che, con un’insolita freddezza e lucidità, aveva operato indisturbato dal 1974 uccidendo dieci persone, prendendosi gioco delle autorità e mantenendo sempre il controllo, soprattutto della scena del crimine. Questa è la storia di Dennis Rader, meglio conosciuto come BTK Killer. La sua carriera di serial […]
Nel 2005 la polizia statunitense riesce finalmente ad ammanettare l’uomo che, con un’insolita freddezza e lucidità, aveva operato indisturbato dal 1974 uccidendo dieci persone, prendendosi gioco delle autorità e mantenendo sempre il controllo, soprattutto della scena del crimine. Questa è la storia di Dennis Rader, meglio conosciuto come BTK Killer.
La sua carriera di serial killer ha inizio negli anni ’70, quando torturare poveri animali non sarà più soddisfacente per l’impiegato comunale. Il primo omicidio consiste in realtà in quattro omicidi: non avviene per caso, non si verifica per un impeto di rabbia, non è mosso né da astio né da particolari episodi. Dennis Rader è semplicemente malato, un sadico freddo e calcolatore.
Ad inaugurare il palmares delle vittime è la famiglia Otero, composta da padre (38 anni), madre (33 anni), figlia (11 anni) e figlio (9 anni). I maschi moriranno entrambi asfissiati a causa di un sacchetto di plastica che coprirà la loro testa, mentre per le donne Dennis preferirà una corda, utilizzata rispettivamente per strangolare la mamma e dunque per impiccare la piccola. Una simile carneficina è resa possibile dal fatto che tutti i membri della famiglia sono stati preventivamente legati e immobilizzati.
Questo è in pratica il modus operandi del BTK Killer, così denominato proprio per il suo modo d’agire: Bind, Torture, Kill (lega, tortura, uccidi).
Tra un omicidio e l’altro (da questo momento preferirà esclusivamente donne adulte, sulle quali vengono talvolta rilevate tracce di sperma), Dennis frequenta la chiesa, è capo boy-scout e guida il gruppo di fedeli della parrocchia; inoltre pare sia un buon marito e padre di famiglia. E poi c’è il suo hobby, quello di torturare e uccidere.
Il caso di BTK diventa presto oggetto di studio e di interesse per la spiccata sicurezza che emerge da ogni scena del crimine. I fatti si svolgono tutti all’interno della casa delle vittime, nonostante ciò il killer si sente a suo agio, programma e gestisce il luogo come se si trovasse nella propria abitazione.
Una sicurezza impressionante che porta lo stesso Rader a comunicare i dettagli del suo modus operandi alla polizia attraverso l’invio di lettere anonime. Tuttavia sarà proprio questa propensione a farsi beffe delle autorità a condurlo infine verso la cattura.
Nel 2005 invia alla polizia una busta contenente un floppy disk, dalla cui memoria gli informatici riescono a recuperare i metadati relativi ad un file di testo prima presente sul floppy e poi eliminato. Il nome del file era Christ Lutheran Church e l’ultima modifica è stata effettuata da un profilo denominato DENNIS.
Da questo momento basteranno alcune ricerche e analisi del DNA per collegare Dennis Rader a tutte le scene del crimine. Al suo arresto, gli agenti gli chiedono «Signor Rader, sa perché la stiamo arrestando?», e lui: «Ho qualche sospetto».
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