Attenzione: nel seguente articolo sono presenti le immagini delle vittime. Sconsigliata la lettura alle persone più sensibili. Nato prematuro, Miyazaki soffriva di una deformazione alle mani, che risultavano saldate ai polsi. A causa di questa deformità venne ostacolato nell’apprendimento durante il periodo in cui frequentò la Scuola elementare Itsukaichi, venendo di conseguenza emarginato. Nonostante questo il […]
Attenzione: nel seguente articolo sono presenti le immagini delle vittime. Sconsigliata la lettura alle persone più sensibili.
Nato prematuro, Miyazaki soffriva di una deformazione alle mani, che risultavano saldate ai polsi. A causa di questa deformità venne ostacolato nell’apprendimento durante il periodo in cui frequentò la Scuola elementare Itsukaichi, venendo di conseguenza emarginato. Nonostante questo il suo rendimento scolastico non ebbe nessun calo.
Tra il 1988 e il 1989 Miyazaki uccise e mutilò 4 bambine di età compresa tra i 4 e i 7 anni violentandone poi i cadaveri. Inoltre bevve il sangue delle bambine e mangiò la mano di una delle vittime ( la loro scelta fu del tutto casuale). Dopo aver commesso i crimini terrorizzò le famiglie, inviando loro lettere in cui descrisse nel dettaglio ciò che aveva fatto alle loro figlie.
Il primo cadavere lo lasciò decomporre sulle colline vicino a casa sua, conservandone però i piedi e le mani che vennero recuperati dopo il suo arresto; in un altro caso carbonizzò le ossa nel suo forno, inviandone le polveri in una scatola alla famiglia insieme a foto raffiguranti i vestiti, alcuni denti e una cartolina con scritto: “Mari. Cremato. Ossa. Indagare. Dimostrare”. La polizia riscontrò che tutte le famiglie erano state disturbate da strane chiamate, in cui l’interlocutore (presumibilmente Miyazaki) non parlava, ma restava in linea per anche 20 minuti.
Il 23 luglio 1989, durante il tentativo di violentare una ragazza con l’obiettivo di una macchina fotografica, Miyazaki venne aggredito dal padre della ragazza e costretto a fuggire a piedi. Venne catturato dalla polizia mentre cercava di recuperare la sua auto.
Durante una perquisizione nella sua abitazione la polizia trovò 5763 videocassette contenenti video pornografici, alcuni raffiguranti le sue vittime, e numerose fotografie sempre raffiguranti le sue vittime. È stato riferito dalla polizia anche che Miyazaki era un appassionato di film horror e che aveva un’ampia collezione sul genere. L’ispirazione per i suoi delitti è stata presa dalla serie cinematografica Guinea Pig, in particolare dal secondo film della serie intitolato “Flower of flesh and blood”
Dopo l’arresto del figlio, il padre di Miyazaki, che aveva rifiutato di sostenere le spese legali, si suicidò nel 1994.
A partire dal 1990 Miyazaki rimase sempre rinchiuso in carcere, fu sottoposto a valutazioni psichiatriche. Gli fu diagnosticata una forte schizofrenia o dei disturbi dissociativi dell’identità. Nonostante queste valutazioni il tribunale distrettuale di Tokyo ritenne l’imputato ancora in grado di comprendere la gravità delle azioni compiute, e pertanto lo condannò a morte per impiccagione il 14 aprile 1997. La condanna fu eseguita il il 17 giugno 2008.
Miyazaki definì i delitti commessi “un buon lavoro” e non fu mai pentito né chiese mai scusa.
FONTE: Wikipedia
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