L’Ematofagia è un fenomeno del tutto presente in natura in cui il comportamento alimentare di alcuni animali si nutrono di altri animali, nonché del sangue dei vertebrati. Lo stesso termine, però, indica anche abitudini alimentari appartenenti ad alcune divinità, a personaggi della tradizione popolare o letterari, a manifestazioni di patologie psichiatriche ed è necessario che l’alimento sia consumato direttamente […]
L’Ematofagia è un fenomeno del tutto presente in natura in cui il comportamento alimentare di alcuni animali si nutrono di altri animali, nonché del sangue dei vertebrati. Lo stesso termine, però, indica anche abitudini alimentari appartenenti ad alcune divinità, a personaggi della tradizione popolare o letterari, a manifestazioni di patologie psichiatriche ed è necessario che l’alimento sia consumato direttamente alla fonte. Nel mondo animale tra gli ematofagi del mondo animale possiamo ricordare le zanzare, le zecche, alcuni vermi parassiti intestinali, i pesci, come la lampreda e il candirù, e gli uccelli, come il fringuello vampiro (Geospiza Nebulosa), presente ormai solo sull’isola di Wolf, nelle Galapagos. Tra i mammiferi spicca il pipistrello, animale per lo più insettivoro e frugivoro. Le specie ematofaghe di pipistrello sono solo tre, una tra queste il Desmodus Rotundus, che attacca animali da pascolo e solo raramente l’uomo, è quella più diffusa, principalmente in Sudamerica . Divinità e figure mitologiche Il sangue è energia e fonte di vita, quindi è il tributo che la divinità richiede ai suoi fedeli come nel caso di Nanauatl, divinità azteca che sacrificò la propria vita, gettandosi nel fuoco, affinché gli uomini avessero la luce e il calore del sole: il suo sacrificio doveva essere ripagato da continui tributi di sangue, al fine di impedire l’estinzione di tale fuoco di vita. La dea Kalì, divinità induista della distruzione e della trasformazione, è rappresentata con quattro braccia, denti acuminati e una lunga lingua con cui succhia il sangue delle sue vittime. Lilith, la cui figura ritroviamo nella cabala ebraica, succhia il sangue dei neonati. Molte Streghe, hanno l’abitudine di bere il sangue degli esseri umani, in particolare quello dei neonati e proprio per tale motivo la tradizione impone di non lasciare mai la puerpera e il suo bambino soli in casa, fino a che il piccolo non sia stato battezzato. Ma il succhiasangue per eccellenza, è il famigerato vampiro Dracula le cui origini risalgono alla notte dei tempi e sono saldamente radicate nella mitologia. Una psicosi di tendenza è la diffusione di forum e blog di sedicenti Real Vampires o Human Living Vampires, individui convinti di poter ottenere energia vitale dal sangue umano, accompagnati da uno stuolo di accoliti disposti a donar loro il prezioso liquido vermiglio. Negli umani è un disturbo psichiatrico. Esistono infatti persone affette da veri e propri disturbi psichici caratterizzati da un desiderio compulsivo di bere sangue. Si tratta di una patologia che sembra prediligere il sesso maschile ed è scatenata da eventi fortemente traumatici vissuti nell’infanzia, in cui l’esperienza del sanguinamento può essere stata vissuta come eccitante, e che si sviluppa in tre fasi.
1) Inizialmente il soggetto passa da una fase di autovampirismo in cui con piccoli tagli sulla pelle si procura il sangue da succhiare, per sviluppare poi una buona dimestichezza con oggetti da taglio procurandosi ferite non gravi, ma sempre più profonde in modo da ottenere quantitativi maggiori del fluido della vita, accompagnando il tutto con atti di autoerotismo.
2) Successivamente è la volta della fase zoofaga, in cui il sangue viene succhiato da piccoli animali, come uccelli, gatti o cani.
3) Infine al vampirismo vero e proprio nel momento in cui il tributo ematico viene riscosso da altri esseri umani, di solito consenzienti e in concomitanza con qualche forma di attività sessuale.
Nei casi più gravi è possibile sfociare nell’omicidio, com’è successo a Fritz Haarmann, il vampiro di Hannover, che nei primi anni del ‘900 uccise ventisette ragazzini, bevendone il sangue e regalando la loro carne ai vicini, spacciandola per carne di maiale.
Oppure come il “famoso” assassino affetto da ematofagia Peter Kurten, il Vampiro di Dusseldorf, che tra il 1929 e il 1930 uccise undici persone, pugnalandole e bevendone il sangue. Condannato alla ghigliottina, al momento dell’esecuzione sembra abbia domandato se ci fosse una qualche possibilità di riuscire a percepire il getto del suo sangue sul suo stesso viso.
In tempi più recenti, alla fine degli anni ’70, Richard Trenton Chase (il vampiro di Sacramento), fu l’autore in un mese di sei efferati omicidi accompagnati da atti di vampirismo e necrofilia.
fonte: Latelanera, Wikipedia
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