Vlado Tanevski , 56 enne cronista del Nova Makedonija, la più antica testata giornalistica macedone. Tra il 2003 e il 2008 uccise tre donne, tutte al di sopra dei 60 anni che abitavano nella cittadina sudoccidentale di Kicevo. Tanesvski era divorziato, due figlie e pochi amici, un rapporto tormentato con la madre, difficile e pesante, che forse nel tempo […]
Vlado Tanevski , 56 enne cronista del Nova Makedonija, la più antica testata giornalistica macedone. Tra il 2003 e il 2008 uccise tre donne, tutte al di sopra dei 60 anni che abitavano nella cittadina sudoccidentale di Kicevo. Tanesvski era divorziato, due figlie e pochi amici, un rapporto tormentato con la madre, difficile e pesante, che forse nel tempo ha consumato i freni inibitori e liberando il mostro che covava dentro di lui fin dai tempi dell’infanzia.
Secondo gli investigatori, Tanesvski sceglieva le sue vittime seguendo uno schema ben preciso: “selezionava” solo donne che assomigliassero all’oppressiva madre.
Signore oltre i 60 anni, scarsamente istruite, che avevano lavorato (o lavoravano) come donne delle pulizie, residenti a Kicevo,
esattamente come sua madre. Le donne vennero rapite e stuprate, fatte a pezzi e gettate in posti diversi, all’interno di sacchi di plastica.
Il padre di Vlado si suicidò quando il figlio era ancora un ragazzino. La madre esercitava una pressione eccessiva nei confronti del figlio e Vlado dichiarò che lei lo tormentava anche da morta. Fu tradito da alcuni articoli, che scrisse sul giornale presso il quale lavorava, nei quali erano descritti alcuni particolari che potevano essere noti solo all’esecutore dei delitti. Forse posseduto dalla voglia (inconscia o meno) di essere fermato e catturato di cui cadono spesso vittima i serial killer, o forse desideroso di vantarsi delle proprie azioni per trarne godimento personale e accrescere l’autostima.
Lo zelante giornalista infatti rivelò fatti e circostanze che la polizia non aveva mai fatto trapelare e che soltanto l’omicida seriale avrebbe potuto conoscere.
La Polizia concentrò le indagini su di lui, arrivando a perquisirgli sia l’abitazione che la villetta estiva e a prelevargli campioni di DNA, che risultarono compatibili con le tracce lasciate dal serial killer sulle vittime.
Due giorni dopo l’arresto, lunedì 23 giugno 2008 fu trovato morto nella sua cella. La morte avvenne per annegamento in un secchio pieno d’acqua.
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