William Jr. Bradford Bishop (nato l’1 agosto 1936) fù un ufficiale dei servizi segreti statunitensi da oltre 40 anni nella celeberrima sezione ‘Top 5′ del sito della Federal Bureau of Investigation (FBI) per aver massacrato 6 membri della propria famiglia. Latitante da quasi mezzo secolo, è svanito nel nulla dal lontano 1976. Conseguì una laurea […]
William Jr. Bradford Bishop (nato l’1 agosto 1936) fù un ufficiale dei servizi segreti statunitensi da oltre 40 anni nella celeberrima sezione ‘Top 5′ del sito della Federal Bureau of Investigation (FBI) per aver massacrato 6 membri della propria famiglia. Latitante da quasi mezzo secolo, è svanito nel nulla dal lontano 1976.
Conseguì una laurea in storia e filosofia a Yale e, fra l’altro, fece un master di specializzazione in lingua italiana. In seguito agli studi si sposò ed iniziò a lavorare come spia per l’intelligence americana nel 1959: Svolse lavori non meglio precisati a Verona, Mantova, Milano e Firenze. Risiedette in Italia per diverso tempo, coltivando la passione per la lirica e l’arte del nostro paese. A partire dall’inizio degli anni ’60 la sua personalità forte iniziò a sfociare nella pazzia: Cominciò a soffrire sempre più frequentemente di attacchi di panico e manifestazioni d’ira incontrollate che lo limitarono notevolmente a livello professionale: La situazione psichica sempre più compromessa di Bishop condizionò anche il fragile equilibrio della moglie depressa. Verso l’inizio degli anni ’70 entrambi divennero pazienti psichiatrici. L’1 marzo 1976, dopo un mancato riconoscimento professionale molto desiderato, l’uomo impazzì: Uscì in anticipo da lavoro, verso le 17,30, sostenendo di non sentirsi bene: Dalle indagini successive la polizia scoprirà che dalle 18,30 alle 19,00 Bishop Jr. acquistò una tanica di benzina, un piccone ed un grosso martello da minatore dalla testa arrotondata. Verso le 20,00 tornò a casa e, inizialmente, massacrò la moglie e la madre in salotto, poi, i 4 figli di 6, 4, 3, 1 anni che stavano dormendo nelle loro stanze.
Dopo aver raccolto minuziosamente ogni ‘pezzo’ dei 6 corpi smembrati, guidò nella notte per circa 400km arrivando in un’ampia zona paludosa del North Carolina dove scavò una fossa comune ed, all’alba del 2 marzo 1976, bruciò i resti della sua intera famiglia. Fù un ranger della riserva a notare un’insolita cortina di fumo e rinvenire i resti carbonizzati di 6 persone verso l’alba. Da quel momento si perse ogni traccia di Bradford Bishop Jr. Venne registrato un pagamento con la sua carta di credito in un negozio di articoli sportivi nel North Carolina lo stesso giorno del ritrovamento, il 2 marzo. Inoltre venne avvistato da diverse persone un uomo che incarnava perfettamente la descrizione rilasciata dalla polizia passeggiare con un golden retreiver, il cane di famiglia dei Bishop, a Jacksonville.
La casa dei Bishop venne descritta come una delle più cruente scene del crimine della storia: Schizzi di sangue ovunque, tessuti di organi interni sparsi ovunque nell’abitazione e segni di picconate perfino sul soffitto (si presume infatti che l’uomo sia salito sui letti a castello dei figli e abbia caricato con le braccia il piccone/martello così ampiamente da aver danneggiato i soffitti).
Da quasi mezzo secolo non si ha più notizia di William Bradford Bishop Jr. nonostante l’FBI lo stia tutt’ora cercando. Nel 1986 un rapinatore somigliante venne ucciso in Belgio e l’FBI fece riesumare la salma ma l’esame del DNA smentì che si trattasse di Bishop. Numerosi furono gli avvistamenti nel corso dei decenni, i più accreditati proprio in Italia, più specificamente a Sorrento, luogo da cui negli anni ’80 e ’90 partirono numerose lettere a suo nome destinate ad un lontano parente della famiglia Bishop. Inoltre, sempre a Sorrento, venne segnalato per diversi anni un’uomo inglese lascivo e solitario che compariva/scomparina da un casolare abbandonato. L’FBI offre tutt’ora 10,000,000$ per chiunque dia informazioni determinanti la cattura.