Uno dei più efferati delitti Italiani. Nel cerchietto bianco lo zio assassino che segue la bara. Nel pomeriggio del 21 ottobre 1971, nella cittadina di Marsala, in provincia di Trapani, si diffonde una notizia spaventosa. Tre bambine sono scomparse. Sono Antonella Valenti, 11 anni, assieme allecuginette Virginia e Ninfa Marchese, rispettivamente nove e sette anni. […]
Uno dei più efferati delitti Italiani. Nel cerchietto bianco lo zio assassino che segue la bara.
Nel pomeriggio del 21 ottobre 1971, nella cittadina di Marsala, in provincia di Trapani, si diffonde una notizia spaventosa. Tre bambine sono scomparse. Sono Antonella Valenti, 11 anni, assieme allecuginette Virginia e Ninfa Marchese, rispettivamente nove e sette anni. Erano uscite di casa poco prima delle 13.30 per accompagnare a scuola la terza sorellina Marchese Liliana, che frequentava il turno pomeridiano della scuola elementare.Quando Liliana fa ritorno da scuola delle altre tre piccole non si sa nulla. Sparite. Comincia a Marsala una gigantesca caccia alle tre scomparse. Si battono le campagne intorno al paese, si fruga nei casolari abbandonati, si cerca in ogni via almeno un piccolo indizio. Nulla. L’Italia intera è percorsa dala paura. Tre bambine piccolissime, non possono smarrirsi così, qualcuno le ha prese. Passano i giorni, fino al 26 ottobre quando in aperta campagna, all’interno di una scuola abbandonata, a sei chilometri da Marsala, un manovale trova il corpicino senza vita di Antonella. Una stranezza perché quella scuola era stata controllata più volte nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa. Il corpo di Antonella – affermerà in un primo momento un medico – è stato violentato. Dopo il supplizio il suo carenfice l’ha strangolata e quindi ha cercato di bruciarne il cadavere. In realtà violenza sessuale e strangolamento saranno smentiti da successive perizie. Antonella è morta soffocata da un nastro adesivo che le era stato avvolto attorno a tutto il corpo e perfino sulla faccia. Ma non è morta subito. E’ rimasta in vita qualche giorno, nutrita a pane, salame e cibo in scatola. Avvisati dello scempio della povera Antonella i suoi genitori, Leonardo e Maria Valenti, immigrati in Germania, tornano a Marsala dove la bambina era stata affidata alla cura dei nonni materni.
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