Non tutti amano gli zoo, in tanti pensano che far vivere degli animali in cattività non sia poi così una bella idea, certo per i bambini è un modo per poter osservare da vicino creature che non avrebbero modo di poter osservare allo stato brado. Ma purtroppo non tutti sanno che non è che l’unico […]
Non tutti amano gli zoo, in tanti pensano che far vivere degli animali in cattività non sia poi così una bella idea, certo per i bambini è un modo per poter osservare da vicino creature che non avrebbero modo di poter osservare allo stato brado. Ma purtroppo non tutti sanno che non è che l’unico tipo di zoo esistito. Carl Hagenbeck, conosciuto come l’inventore dello zoo con recinti senza sbarre, che permetteva quindi agli animali di vivere in maniera più “naturale” in un habitat più vicino a quello naturale, vanta anche la triste “invenzione” degli zoo umani. Anche se in verità noi italiani non ci siamo fatti mancare mai nulla, in quanto durante il Rinascimento i Medici attrezzarono un grande giardino zoologico in Vaticano. Nel XVI secolo, Il cardinale Ippolito De’ Medici possedeva una collezione di persone di diverse razze e animali esotici, e disponeva di un gruppo di cosiddetti barbari, di oltre venti lingue diverse; tra essi vi erano anche Mori, Tartari, Indiani, Turchi e Africani. Ma torniamo a Carl Hagenbeck e al 1800…
Foto rare ci mostrano ancora una volta l’ignoranza e la cattiveria dell’uomo quanto sia infinita. Hagenbeck, Nel 1889, ha catturato, con il permesso del governo cileno, 11 persone della tribù Selk’nam, per poi rinchiuderli ed esporli in tutta Europa. Altre tribù ben presto furono sottoposte alla stessa sorte.
Questa ragazza africana è stata esposta in uno zoo umano a Bruxelles, in Belgio, nel 1958.
Ota Benga, un pigmeo congolese è stato esposto presso lo Zoo del Bronx a New York City nel 1906
Jardin d’Agronomie Tropicale – the human zoo of Paris.
Costruito per mostrare il potere coloniale francese, questo “Zoo” ha attirato oltre un milione di persone in sei mesi.
Questi ” villaggi” furono realizzati in modo da riflettere la vita nelle colonie, dall’architettura alle pratiche agricole. Dei veri e propri Zoo safari di persone.
L’immagine mostra una “Fattoria” congolese costruita a Marsiglia, nel tentativo di imitare la vita dei Congolesi.
Sarah Baartman – la ragazza che incarna la disumanità degli zoo umani.
“Negro Village” Gemania, Madre e figlio in “esposizione”.
The Parisian World Fair, 1931. Questa “mostra” (1931) a Parigi contò più 34 milioni di visitatori in soli sei mesi.
Gruppo di Pigmei costretti a ballare per intrattenere i visitatori.
Il “Salone Olimpiadi Savage” organizzato nel 1904 a St. Louis per la Pentecoste
“Le Olimpiadi dei selvaggi” organizzata in america, consisteva nel mostrare i nativi americani e di altre tribù da tutto il mondo, come l’Africa, il Sud America, Medio Oriente e Giappone in attività di caccia, (idea del regista James Edward Sullendi) al fine di dimostrare che i “selvaggi” erano molto meno atletici in confronto alle persone “civili”, ossia gli americani bianchi.
Lo scempio dei cosidetti “Zoo Umani” durò fino alla fine degli anni ’50.
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