Criminale, cantautore e musicista statunitense, famoso per essere stato il mandante di due dei più efferati omicidi della storia degli stati uniti d’America. Non si conoscono con esattezza i moventi che spinsero la banda di Manson a uccidere. Alcuni specialisti avanzano l’ipotesi che Manson fosse ossessionato dalla fama: non essendo riuscito a diventare una rockstar […]
Criminale, cantautore e musicista statunitense, famoso per essere stato il mandante di due dei più efferati omicidi della storia degli stati uniti d’America. Non si conoscono con esattezza i moventi che spinsero la banda di Manson a uccidere. Alcuni specialisti avanzano l’ipotesi che Manson fosse ossessionato dalla fama: non essendo riuscito a diventare una rockstar come aveva sempre sognato scelse la strada più semplice: dei folli omicidi che attirassero l’attenzione dell’opinione pubblica.
Nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati, Ohio, la sua infanzia è segnata da continui abbandoni da parte della madre, una prostituta alcolizzata, finita poi in carcere con lo zio per rapina. Il giovane Manson comincia presto la sua carriera criminale, e all’età di trent’anni, dopo vari riformatori, ha già un curriculum da record, completo di contraffazioni, violazioni di libertà vigilata, furti d’auto, tentate fughe dalle carceri, aggressioni, stupri di donne e uomini.
Nel 1967, rilasciato definitivamente dopo anni passati in galera, in cui conobbe stupri ed abusi di ogni genere, sia fatti che subiti, comincia a frequentare la zona di Haight-Sansbury a San Francisco. Fonda una comune, ribattezzata in seguito con il nome di “Famiglia Manson”, che nel periodo di massimo splendore conta qualcosa come cinquanta membri, tutti naturalmente soggiogati dal carisma violento e fanatico di Charles.
Manson raccoglie intorno a sé tutte persone con gravi difficoltà di inserimento sociale o giovani dal passato difficile, in questa comune le attività svolte sono varie oltre ai furti e agli scassi. Charles Manson intanto profetizza la cultura satanica e l’olocausto razziale, tra i suoi obbiettivi: il dominio totale della razza bianca su quella nera. Ed è proprio in questo periodo che si consumano i primi bagni di sangue.
La notte del 9 agosto 1969 avviene il primo massacro. Un gruppo di quattro dei ragazzi di Manson irrompe nella villa dei coniugi Polanski a “Cielo Drive”. Qui ha luogo la tristemente nota carneficina che vede coinvolta, come povera vittima sacrificale, anche l’attrice Sharon Tate: la compagna del regista all’ottavo mese di gravidanza, viene accoltellata ed uccisa.
Con lei vengono trucidate altre cinque persone, tutti amici di Polanski ospiti quella sera nella villa. Roman Polanski si salva per puro caso perché assente per impegni di lavoro. La strage non risparmia comunque il guardiano della villa e lo sfortunato giovane cugino capitato sul luogo del delitto.
Il giorno dopo stessa sorte tocca ai coniugi La Bianca, anch’essi assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto.
Gli orrori continuano con l’uccisione di Gary Hinman, un insegnante di musica che precedentemente aveva ospitato Manson e la famiglia.
Ma grazie ad alcuni indizi l’avvocato Vincent T. Bugliosi arriva a Charles Manson. Infatti è lo stesso avvocato a portare avanti la maggior parte delle indagini che durano oltre due anni. Dopo essersi recato più volte al ranch di Manson e aver interrogato i giovani ragazzi, cominciano le prime confessioni che inchiodano il loro mandante supremo. Ed è proprio Linda Kasabian, un’adepta della famiglia, che aveva fatto da palo durante l’omicidio di Sharon Tate, a divenire il più importante testimone d’accusa.
Il 29 marzo 1971 Manson e i componenti della sua banda furono condannati a morte, ma nel 1972 lo Stato della California abolì la pena di morte e Manson e la sua setta vennero spostati dal braccio della morte al carcere, con pena commutata in ergastolo.
Charles Manson scene crime
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