I motivi che spingono un serial killer possono essere estremamente diversi, ma la maggior parte di essi è la sete di potere e di dominio sull’altro essere umano, con impulsi sessuali deviati e sopratutto pulsioni sadiche, che sono alla base degli omicidi più efferati della storia. L’omicidio è spesso per il carnefice un motivo di […]
I motivi che spingono un serial killer possono essere estremamente diversi, ma la maggior parte di essi è la sete di potere e di dominio sull’altro essere umano, con impulsi sessuali deviati e sopratutto pulsioni sadiche, che sono alla base degli omicidi più efferati della storia. L’omicidio è spesso per il carnefice un motivo di riscatto verso una società che lo ha rifiutato, donandogli una sensazione di potenza e riscatto sociale.
Alcuni di loro diventano assassini per aver subito a loro volta delle violenze. Non avendo autostima e sentendo un grande senso di inadeguatezza lasciatogli dai maltrattamenti ricevuti per loro il crimine è una specie di compensazione dalla quale trarre il loro “riscatto”.
L’efferatezza dei crimini è dovuta alla mancanza di empatia nei confronti delle loro vittime, che associata al desiderio di potere e al sadismo può condurre alla tortura e ad un supplizio prolungato nel tempo sulle loro vittime.
Data la natura morbosa e devastante di questi individui non possiamo parlare di infermità mentale in quanto questi soggetti colpiscono premeditatamente e nel momento in cui agiscono sanno perfettamente quello che stanno facendo e il dolore che stanno infliggendo alle loro vittime.
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