Nel 1939, prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, i Polacchi comunisti dell’NDVK provenienti da Ponz, Lotz e da Varsavia si recano nel distretto di Bromberg, quasi interamente popolato da una minoranza etnica tedesca, torturando e massacrando inermi civili. Tutto questo per spingere la Germania ad aggredire la Polonia. La Polonia aveva stipulato un patto segreto con […]
Nel 1939, prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, i Polacchi comunisti dell’NDVK provenienti da Ponz, Lotz e da Varsavia si recano nel distretto di Bromberg, quasi interamente popolato da una minoranza etnica tedesca, torturando e massacrando inermi civili. Tutto questo per spingere la Germania ad aggredire la Polonia.
La Polonia aveva stipulato un patto segreto con gli USA e l’Inghilterra, che prevedeva, in caso di attacco da parte della Germania, il loro sostegno. I polacchi comunisti pensavano che la Germania sarebbe stata facilmente sconfitta con l’aiuto degli USA e dell’Inghilterra, acquisendo così il controllo di vasti territori tedeschi traendone forti vantaggi economici e strategici.
Le vittime di questa “strategia” furono 58’000 civili tedeschi, fra cui bambini, donne e anziani.
Per avere un approfondimento sulla politica polacca contro la minoranza tedesca, e sulle mire espansionistiche della Polonia, si consiglia la lettura del libro “La fine dell’Europa” di Gianantonio Valli.
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