Quando il nostro corpo subisce le avversità della vita, che si tratti di una ferita visibile o di una malattia, il dolore che ne deriva è spesso compensato dalla vicinanza e dalla compassione delle persone che ci sono vicine, che partecipano alla nostra sventura. Cosa accade, invece, se il male che ci colpisce non mostra […]
Quando il nostro corpo subisce le avversità della vita, che si tratti di una ferita visibile o di una malattia, il dolore che ne deriva è spesso compensato dalla vicinanza e dalla compassione delle persone che ci sono vicine, che partecipano alla nostra sventura. Cosa accade, invece, se il male che ci colpisce non mostra alcun sintomo visivo o certificazione medica?
Depressione ed ansia non suonano alla porta inaspettatamente, ma sono il risultato di un lungo processo interiore che altera in modo progressivo il nostro pensiero, la nostra mente. Con il tempo, questo stato d’animo comincia a mostrare i suoi primi segni anche all’esterno.
Stanchezza, tristezza, inerzia e inettitudine sono alcuni dei sintomi, che tuttavia vengono interpretati con estrema superficialità dalle persone con scarsa empatia. La società di oggi invita a correre, a muoversi, ad essere attivi, a “fare cose” e spesso chi resta al di fuori di questa sfera dinamica viene considerato pigro o addirittura asociale.
Nessuno, però, decide volontariamente di distaccarsi da tutti quegli eventi e quelle occasioni che rendono la vita di una persona meno noiosa, che in sostanza le danno un senso. Se le persone che ci circondano mancano di una reale sensibilità, non solo non aiuteranno a compiere passi in avanti ma, al contrario, contribuiranno con commenti vuoti e giudizi scorretti a spingere verso il male oscuro.
L’unico modo per venirne fuori è quello di riafferrare un minimo di obiettività e quindi di utilizzarla per valutare la nostra condizione. La depressione e l’ansia possono essere domate, non sono un male incurabile.
Ma è difficile quando le nostre paure, i nostri timori e i risentimenti rimangono dentro di noi. Se l’insensibilità altrui ci circonda è praticamente impossibile che la soluzione giunga dall’esterno, dunque dovremo essere noi a tentare il primo approccio.
La consapevolezza è un aspetto fondamentale nel percorso verso una nuova serenità, ed essere consapevoli vuol dire trattare la depressione per quel che è, cioè un disturbo da sanare.
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