Le relazioni interpersonali, qualunque sia la loro natura, sono il motore dell’esistenza degli individui. I rapporti sociali si articolano in svariate direzioni: possono essere accesi dall’amore e dalla passione, nati con il tempo sotto forma di amicizia, semplici conoscenze che la vita porta ad incrociare costantemente, o anche relazioni di tipo professionale. Benché si osservi […]
Le relazioni interpersonali, qualunque sia la loro natura, sono il motore dell’esistenza degli individui. I rapporti sociali si articolano in svariate direzioni: possono essere accesi dall’amore e dalla passione, nati con il tempo sotto forma di amicizia, semplici conoscenze che la vita porta ad incrociare costantemente, o anche relazioni di tipo professionale.
Benché si osservi da prospettive molto distanti i diversi tipi di legami che arricchiscono la vita sociale, tutti loro – indipendentemente dal ruolo occupato nella nostra quotidianità – possono avere nei confronti della psiche un’influenza tale da alterarne il benessere e la serenità, così come – al contrario – possono essere motivo di profonde soddisfazioni.
Mentre è giusto intrattenere qualsiasi tipo di rapporto sociale, allo stesso modo dobbiamo imparare (e talvolta insegnare anche ai nostri figli) che non tutti i legami sono automaticamente qualcosa di positivo.
Una relazione è tale perché bidirezionale. Qualora ci ritroviamo ad alimentare un amore, un’amicizia, una conoscenza in cui l’elemento dello scambio emotivo ed affettivo viene meno, allora sarebbe forse opportuno prendere il suddetto rapporto in analisi osservandolo dall’esterno.
Se intratteniamo un rapporto tossico non dobbiamo incolpare l’altra parte, ma noi stessi.
Darsi completamente ad una persona fa emergere una profonda debolezza della propria autostima; debolezza che viene percepita subito dalla nostra controparte, la quale sentirà su di sé una sproporzionata importanza. In poche parole, annullarsi per gli altri vuol dire autorizzarli a dirigere qualcosa che in realtà dovrebbe essere condiviso.
Il classico esempio può essere quello della relazione sentimentale, ma non è l’unico. Si pensi, soprattutto in giovane età, ai disperati tentativi di ottenere l’attenzione di un amico o di un gruppo di persone, oppure – in età più matura – all’insistente continuazione di un rapporto che ci tiene in un perenne stato di nervosismo.
È dunque importante comprenderne la natura tossica: se i legami creano continue frustrazioni, disagi e delusioni, dobbiamo renderci conto che è arrivato il momento di lasciarle andare, di riappropriarsi della propria dignità e della propria individualità, di rimettersi al centro della propria vita.
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