La Russia è sempre più protagonista della scena politica internazionale, ne sentiamo parlare quotidianamente sia in ambito di politica estera sia per lo strapotere interno di cui gode il suo Presidente, Vladimir Putin. In ogni caso, ad attrarre l’attenzione mediatica è quasi sempre la capitale o i suoi confini occidentali, attualmente al centro di un […]
La Russia è sempre più protagonista della scena politica internazionale, ne sentiamo parlare quotidianamente sia in ambito di politica estera sia per lo strapotere interno di cui gode il suo Presidente, Vladimir Putin. In ogni caso, ad attrarre l’attenzione mediatica è quasi sempre la capitale o i suoi confini occidentali, attualmente al centro di un grave conflitto con l’Ucraina.
Ma lontana da Mosca e dalla Crimea vi è un’altra zona, quasi invisibile al mondo, dove l’unico sogno dei suoi abitanti consiste nel poterla lasciare un giorno e di poter vivere una vita normale, in un ambiente più vivibile.
Si tratta di Norilsk, città situata nella Siberia settentrionale e popolata da oltre 100mila abitanti nonostante le condizioni climatiche al limite del tollerabilità umana.
La temperatura media annuale è di -10°, con un lungo inverno durante il quale si raggiungono temperature fino a -55°; per non parlare dei due mesi in cui gli abitanti della città siberiana non vedono la luce del sole a causa della notte polare.
Una domanda sorge spontanea: perché gli abitanti di Norilsk non vanno altrove? No, non sono legati a quel territorio da sentimenti patriottici, semplicemente lì hanno trovato lavoro. L’area di Krasnojarsk, dove si trova la città, è infatti la più grande fonte al mondo di palladio e nichel.
Le strade, i palazzi e qualsiasi altro tipo di edificio sono collocati secondo una struttura ben precisa, progettata in modo da creare ambienti chiusi che riparino i suoi abitanti dalle tempeste di ghiaccio e dalle altre intemperie che fanno parte della normalità.
Gli abitanti di Norilsk passano gran parte del loro tempo al chiuso, mentre ne approfittano del periodo che va da maggio a luglio (durante il quale vi è perennemente la luce solare) per scappare a decine di chilometri dalla città al fine di incontrare un po’ di verde. In ogni caso, gli oltre 100mila residenti vivono praticamente isolati dal resto del mondo.
Se credete che il surriscaldamento globale possa essere di aiuto, allora vi sbagliate. L’innalzamento anomalo delle temperature registrato negli ultimi anni sta infatti causando lo scioglimento del permafrost e di conseguenza gravi danni strutturali agli edifici della città.