In alcuni paesi dell’America Latina il tasso di violenza è talmente alto da far passare inosservato qualunque tipo di criminale. E infatti è stato così anche per Luis Alfredo Garavito, La Bestia, arrestato dopo un’intera vita trascorsa a stuprare, seviziare e uccidere le sue piccole e indifese vittime. Luis Alfredo Garavito nasce nel 1957 a […]
In alcuni paesi dell’America Latina il tasso di violenza è talmente alto da far passare inosservato qualunque tipo di criminale. E infatti è stato così anche per Luis Alfredo Garavito, La Bestia, arrestato dopo un’intera vita trascorsa a stuprare, seviziare e uccidere le sue piccole e indifese vittime.
Luis Alfredo Garavito nasce nel 1957 a Génova, in Colombia, dove il padre lo alleva a suon di schiaffi, calci e pugni fin dai primi anni della sua infanzia. Il clima di violenza e criminalità nell’area Quindío, provincia in cui vive insieme a genitori e sei fratelli, è in rapida e continua escalation, motivo per cui i Garavito Cubillos decidono di trasferirsi a Ceilàn.
Il vero incubo dell’allora innocente Luis Alfredo inizia ora. Il padre accoltella la moglie incinta davanti agli occhi del bambino e presto sarà anch’egli una vittima diretta: il nuovo vicino di casa, molto amico del padre, lo legherà al letto e lo violenterà senza pietà. L’episodio si ripete per circa due anni, fino al momento in cui la famiglia Garavito si trasferisce ancora una volta, in una cittadina poco lontana dall’attuale residenza.
Per il piccolo Luis Alfredo è una liberazione: non sa ancora che ad aspettarlo nella sua nuova vita c’è un altro stupratore pedofilo. La sua infanzia passa così, tra una violenza sessuale e l’altra, rassegnatosi all’infame crimine ormai normalizzato dalla sua mente e dal suo corpo violato.
Qualche trasferimento più tardi, Garavito è ormai un adolescente con una smodata ossessione per i bambini. È solo un ragazzino quando, per la prima volta, tenta di sequestrare un bambino nei pressi di una stazione, tuttavia il suo piano viene rovinato dalle urla della preda che, attirando l’attenzione dei passanti, conduce al primo arresto del ragazzo.
È ancora giovane Luis Alfredo, così viene rilasciato dalle autorità ma ad accoglierlo non c’è nessuno: la porta di casa è chiusa, il tentativo di sequestro di un bambino è troppo perfino per suo padre. Ancora minorenne, Garavito si trasferisce in una grande città della Colombia e qui comincia a lavorare in un supermercato, dove ogni giorno, ogni ora, vede passare davanti a sé bambini indifesi. È qui, nella città di Armenia, che violenta la sua prima vittima, proprio come gli è stato insegnato nel recente passato dai suoi carnefici: porta i piccoli in luoghi appartati, li lega, li violenta.
Se credete che questa storia sia già abbastanza, aspettate di leggere il resto.
Nel 1980 Luis Alfredo ha 23 anni e si è lasciato alle spalle un numero impossibile da definire di violenze sessuali ai danni di innocenti creature. In realtà questo è solo l’inizio. In questo periodo si fa strada nella mente del ragazzo una nuova perversione che lo conduce – prima di infliggere il “solito” stupro – a commettere una serie di sevizie sul corpo dei piccoli attraverso l’uso di lame, accendini, candele. Ma anche questo si rivelerà essere solo la fase iniziale della sua proficua attività di serial killer.
L’ex vittima trasformatasi in carnefice compie il primo omicidio nel 1992, quando al suo modus operandi viene aggiunto un tagliente coltello per mettere fine alla vita e alla sofferenza delle sue prede.
Da questo momento la crudeltà dei reati di Garavito vede un’ascesa inarrestabile. La “fame” aumenta sia nella forma che nel contenuto, aumenta il numero di vittime e aumenta anche la spietatezza, la perversione. L’uomo non si accontenta più di di stuprare e uccidere: l’apice della sua crudeltà viene raggiunto con lo sventramento dei bambini, lasciati a morire dissanguati.
Centinaia di bambini scompaiono in questo periodo nella zona in cui vive Luis Alfredo, ma quasi nessuno sa (o ha particolare interesse a sapere) che una parte dei loro resti si trova in una fossa comune ricavata appositamente da quell’uomo dall’aspetto innocuo, l’uomo che fa tenerezza e che tutti vorrebbero aiutare.
È il 1998 quando, grazie all’impegno e alle pressioni di un medico forense, le autorità iniziano ad indagare seriamente sulle innumerevoli scomparse. Grazie ad alcune tracce lasciate dall’autore delle atrocità qui descritte e a qualche rara testimonianza, gli inquirenti riescono finalmente ad identificare il serial killer.
Luis Alfredo Garavito viene arrestato nel 1999 e confessa uno dietro l’altro i suoi crimini. Le vittime accertate sono 140 ma i sospetti non si fermano neanche a 200. Grazie al sistema penale colombiano, La Bestia – così soprannominato in patria – dovrà scontare solo 22 anni di carcere, con la possibilità di un ulteriore sconto di pena per buona condotta. Stando ai racconti delle autorità carcerarie, Luis Alfredo è un detenuto modello.
Questo murales è stato creato per non dimenticare le giovani vittime di Garavito. Pereira, Colombia.
FONTI
Britannica
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