Le conseguenze delle aggressioni fisiche sono visibili se non a tutti almeno alla persona che le subisce, mentre l’abuso psicologico viene inflitto in modo subdolo, non causa né graffi né lividi e risulta dunque più complesso da individuare e da accettare. Di seguito alcune delle principali tecniche di manipolazione mentale. 1) GASLIGHTING Il gaslighting è […]
Le conseguenze delle aggressioni fisiche sono visibili se non a tutti almeno alla persona che le subisce, mentre l’abuso psicologico viene inflitto in modo subdolo, non causa né graffi né lividi e risulta dunque più complesso da individuare e da accettare. Di seguito alcune delle principali tecniche di manipolazione mentale.
1) GASLIGHTING
Il gaslighting è una delle tecniche di manipolazione tra le più pericolose. Il termine deriva da una rappresentazione teatrale del 1938, intitolata per l’appunto Gas Light, il cui protagonista induce la consorte a credere di essere pazza. Ciò è reso possibile dalla falsificazione della realtà e dalle continue bugie che portano la vittima a dubitare della propria memoria e delle proprie capacità cognitive.
2) IL SILENZIO
Nei rapporti interpersonali di qualsiasi tipo il cosiddetto trattamento del silenzio è una consuetudine che torna nei momenti di conflitto. Quando protratti nel tempo, la freddezza, il distacco e l’indifferenza costituiscono un profondo abuso emotivo scatenante un forte calo dell’autostima nella persona che lo subisce, la quale arriva a convincersi di aver sbagliato e a scusarsi di comportamenti in realtà corretti.
3) LA PROIEZIONE
Spesso chi abusa psicologicamente della propria vittima tende a proiettare su di essa le proprie paure, insicurezze e incapacità, attribuendo così ad altre persone i tormenti che in realtà colpiscono il carnefice. Alcuni individui costruiscono un’immagine di sé completamente distorta da quella reale; per mantenere intatta questa visione positiva, i difetti propri del tormentatore passeranno per riflesso alla vittima da criticare, giudicare e aggredire verbalmente.
4) L’INTIMIDAZIONE
Chi vuole ottenere il controllo della vita altrui ricorre all’intimidazione nascosta. Si tratta di una minaccia espressa in modo tale da farla apparire come un consiglio, un suggerimento. Nel caso dell’abuso psicologico c’è una forte tendenza a sottolineare ed approfondire le conseguenze spiacevoli alle quali si va incontro nel caso non ci si comporti in un certo modo o non si prenda una determinata decisione (ovviamente suggerita dal manipolatore).
5) IL VITTIMISMO
L’ultima spiaggia della manipolazione è il vittimismo. Chi non riesce a modellare la mente altrui a proprio piacimento ricorre spesso a questa tecnica, insinuando continuamente un senso di colpa all’interno della coscienza della reale vittima e inducendo quest’ultima a sentirsi dalla parte sbagliata.
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