Un tranquillo impiegato della Contea di Riverside. Così è stato descritto William Suff dai colleghi e dai conoscenti. Un uomo come tanti, solitario ma sempre disponibile sul luogo di lavoro: si occupava della logistica in un magazzino della contea e, ironia della sorte, consegnava materiale agli stessi investigatori che infine ne hanno rivelato la vera […]
Un tranquillo impiegato della Contea di Riverside. Così è stato descritto William Suff dai colleghi e dai conoscenti. Un uomo come tanti, solitario ma sempre disponibile sul luogo di lavoro: si occupava della logistica in un magazzino della contea e, ironia della sorte, consegnava materiale agli stessi investigatori che infine ne hanno rivelato la vera personalità.
William Suff (Bill per amici e colleghi) nasce nel 1950 in California, dove conduce una normale vita, trova un impiego, si sposa, ha figli. Ed è proprio su questi ultimi che emerge inizialmente il suo lato aggressivo. Nel 1974, a 24 anni, Bill viene condannato per aver picchiato a morte la figlia di appena due mesi. Inizialmente la Corte assegna una condanna di settanta anni di carcere ma ne basteranno solo dieci affinché gli venga concessa la libertà vigilata. Dopo due anni dal suo rilascio, nel 1986, i telefoni del distretto di polizia di Riverside diventano bollenti. Segnalazioni di corpi trovati senza vita si succedono l’una dopo l’altra. Le vittime sono tutte donne, prostitute, e presentano evidenti segni di violenza sadica; talvolta i loro corpi sono mutilati.
È ufficiale: a Riverside c’è un serial killer di prostitute. Gli inquirenti indagano senza sosta ma di prove che portino ad un nome non ce ne sono. Del resto non è ancora tempo di C.S.I. e di indagini ad alta tecnologia. Una pattuglia di polizia è intenta a vigilare una zona frequentata da prostitute; l’obiettivo è quello di scovarne i clienti e multarli. Ordinaria amministrazione. Un uomo si avvicina ad una di quelle donne che trascorrono il proprio tempo in strada ad attendere qualcuno che venga a prenderle, intanto gli agenti compiono il proprio dovere. Un controllo di routine, eppure il nome di quel discreto individuo non suona nuovo.
È così che viene arrestato William Suff, il killer di Riverside: pura casualità. Nel 1995 l’autorità giudiziaria condanna a morte l’ex tranquillo e solitario impiegato della contea e durante il processo emerge un’altra nauseante verità: Bill ha abusato e malmenato con estrema violenza la sua seconda figlia di appena tre mesi di vita.
Una piccola curiosità. Bill amava cucinare chili per i suoi colleghi, talvolta utilizzando il seno delle sue vittime.
La Nona Porta
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