Nel dicembre del 2002 la polizia tedesca fa irruzione nell’appartamento di un tecnico informatico dell’esercito federale. Il motivo di tale intervento non è celato nel suo computer, bensì nel congelatore. È così che inizia la vicenda giudiziaria di Armin Meiwes, il cannibale di Rotenburg. Armin Meiwes nasce nel 1961 a Essen, Germania dell’ovest, e conduce apparentemente una normale […]
Nel dicembre del 2002 la polizia tedesca fa irruzione nell’appartamento di un tecnico informatico dell’esercito federale. Il motivo di tale intervento non è celato nel suo computer, bensì nel congelatore. È così che inizia la vicenda giudiziaria di Armin Meiwes, il cannibale di Rotenburg.
Armin Meiwes nasce nel 1961 a Essen, Germania dell’ovest, e conduce apparentemente una normale esistenza, tanto da entrare nell’esercito tedesco in qualità di tecnico informatico. Dietro un’espressione austera che suggerisce serietà e responsabilità si nasconde tuttavia una morbosa quanto insana passione, il cannibalismo.
Nel 2001 l’uomo pubblica un annuncio su The Cannibal Café, un sito web frequentato da centinaia di persone attratte dalla stessa pratica. “Cerco ragazzo ben fatto tra i 18 e i 30 anni per essere macellato.” Conciso, diretto. È questo il messaggio che Armin pubblica sul forum di cannibali. Benché la vicenda possa apparire surreale, quasi come la trama di un film horror che non vedrà mai il successo, l’annuncio del tecnico ottiene decine di risposte da parte di persone disposte a farsi macellare, letteralmente.
Tra i tanti, il 40enne Meiwes vede la sua vittima ideale – o il suo complice, a seconda dei punti di vista – in Bernd Jürgen Brandes, un ingegnere di Berlino dedito alla coprofagia. I due trovano subito un accordo e decidono di incontrarsi a Rotenburg, nell’abitazione del cannibale che per l’occasione ha allestito una stanza.
Ecco cosa accade il 9 marzo 2001.
Recatosi nella casa del suo carnefice, Brandes è ben cosciente di quanto sta per avvenire e volontariamente si stende supino per facilitare l’amputazione del proprio pene in erezione. È la stessa vittima ad esprimere il desiderio di ingerirlo, ma non prima di averlo saltato in padella con olio, sale, pepe ed aglio.
Le successive tre ore trascorrono in modo piuttosto tranquillo. L’ingegnere viene lasciato a dissanguare nella vasca da bagno sotto l’effetto di una dose massiccia di sonniferi ed alcool, fino al momento in cui il cannibale decide di procedere al macello; dunque taglia la gola alla vittima, la appende al soffitto, la seziona e ne sceglie le carni da congelare e mangiare in seguito (circa 20 chili).
Trascorre più di un anno dall’episodio e Meiwes, probabilmente a corto di carne umana, pubblica un nuovo annuncio su The Cannibal Café. Questa volta, però, un giovane ragazzo decide di segnalare tutto alle autorità, le quali si recano tempestivamente nell’abitazione-macello del tecnico informatico, dove tra l’altro recuperano una registrazione video di quel macabro 9 marzo 2001.
Nel 2006 Armin Meiwes viene condannato all’ergastolo dalla Corte di Francoforte.
La Nona Porta
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Non si trattava di un sito ma di un forum, e non aveva come tema il cannibalismo ma richieste di perversioni di vario tipo. Se fosse stato così esplicito lo avrebbero chiuso immediatamente