Le torri del silenzio sono costituite da impalcature di legno e argilla alte fino a 10 metri le quali sostengono una piattaforma esposta ai venti, e servono per la deposizione dei cadaveri, che, lì esposti, vengono smembrati e divorati dagli uccelli rapaci. Questa struttura è tipica dello Zoroastrismo, religione fondata sugli insegnamenti di Zarathustra, che era la principale […]
Le torri del silenzio sono costituite da impalcature di legno e argilla alte fino a 10 metri le quali sostengono una piattaforma esposta ai venti, e servono per la deposizione dei cadaveri, che, lì esposti, vengono smembrati e divorati dagli uccelli rapaci. Questa struttura è tipica dello Zoroastrismo, religione fondata sugli insegnamenti di Zarathustra, che era la principale nell’area mediorientale prima che vi si affermasse l’Islam.
Secondo i dogmi di questa religione, atta a far scegliere ai propri seguaci tra la via della Verità e quella della Menzogna, tra la giustizia e l’ingiustizia, tra la luce e le tenebre, l’ordine e il disordine, l’uomo retto dovrà essere attento a non essere contaminato in nulla da azioni, oggetti o pensieri malvagi.
Il defunto è ritenuto impuro, in quanto appena dopo la morte viene invaso da demoni e spiriti che rischiano di contaminare non soltanto gli uomini puri ma anche gli elementi, e in quanto tale non può essere cremato perché il fuoco, elemento sacro, ne sarebbe infettato; e non può essere sotterrato per preservare da un possibile inquinamento la terra. Il compito della scomparsa del cadavere viene quindi lasciato agli uccelli, che, non toccando terra permettono la sparizione del cadavere senza che nessun elemento venga contaminato.
Quindi i corpi vengono portati sulle torri del silenzio da persone addette chiamate i Nâsâsâlar (coloro che si prendono cura di ciò che è impuro), gli unici che hanno la facoltà di toccare i morti: qui gli uomini vengono sistemati nel cerchio esterno, le donne in quello mediano e i bambini in quello più interno.
Inseguito i cadaveri vengono smembrati da avvoltoi e corvi che li divorano nel giro di tre o quattro ore, rimanendo poi per un anno alle intemperie fino a che le ossa non saranno completamente ripulite, infine gettate nel pozzo centrale dove tra fango e pioggia si disintegreranno.
Questo particolare rito funebre purtroppo presto potrebbe scomparire.
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