Huang Yijun, 92 anni, è la donna incinta più anziana al mondo. La donna cinese ben 65 anni fa rimase incinta, ma il bambino che portava in grembo morì poco prima che lei partorisse a causa di complicazioni. La donna avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento che le avrebbe asportato il feto ormai senza vita ma questa operazione le sarebbe […]
Huang Yijun, 92 anni, è la donna incinta più anziana al mondo. La donna cinese ben 65 anni fa rimase incinta, ma il bambino che portava in grembo morì poco prima che lei partorisse a causa di complicazioni. La donna avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento che le avrebbe asportato il feto ormai senza vita ma questa operazione le sarebbe costata 100 sterline, una cifra molto alta all’epoca e che Huang non poteva permettersi. Il risultato è che fino al 2009 la donna ha portato un pancione da donna incinta, quando si è dovuta recare in ospedale per dei problemi allo stomaco. I medici stupiti per la scoperta che, oltre a non aver mai visto nulla di simile fino ad allora, lo sono stati per il fatto che il corpo non si è decomposto, come dovrebbe accadere in questi casi. Un altro caso simile è stato registrato dai medici dell’ospedale Tunjuelito di Bogotà, in Colombia, quando è rinvenuto un feto vecchio di 40 anni nel grembo di una donna di 82 che pensava di essere affetta da una forma di gastroenterite. Ancora, nel 2012 dal corpo di una 70-enne abitante dell’India è stato rimosso feto mummificato di 35 anni. Nel 2001 Zahra Aboutalib a Rabat, Marocco, ha scoperto che per 46 anni ha portato nel suo grembo un figlio mummificato.
Ma come è possibile tutto questo? Le gravidanze addominali si registrano una volta ogni 11mila e in alcuni casi, quando un feto addominale muore, il corpo della madre lo calcifica per proteggersi dalle infezioni.
Il lithopedion (bambino di pietra) è un raro fenomeno che riguarda la morte del feto durante una gravidanza extrauterina addominale. Quando il feto muore, il materiale viene riassorbito dalle strutture circostanti ma se lo stadio di crescita è così avanzato da aver già permesso lo sviluppo dello scheletro, il riassorbimento completo diventa impossibile. Perciò in assenza di complicanze nel feto, si depositano sali di calcio ed avviene un processo di mummificazione che dà origine al lithopedion.
In oltre 400 anni di letteratura medica sono stati registrati meno di 300 casi di lithopedion: il più antico lithopedion fu ritrovato durante alcuni scavi archeologici, con datazione intorno all’XI secolo a.C. ma il primato del lithiopedion più vecchio è tenuto dal figlio sessantacinquenne di Huang. Considerati gli strumenti diagnostici odierni, non stupisce che la maggioranza degli sporadici casi registrati negli ultimi decenni provengano da paesi in via di sviluppo e da zone in cui la povertà e la poca istruzione contribuiscono al mancato riconoscimento del fenomeno.
Fonte: Wikipedia, Il Messaggero
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