Psicologia di un serial killer. Molti studiosi da tempo cercano la risposta nell’infanzia degli assassini seriali sul perché si diventa serial killer. Analizzando l’infanzia degli assassini seriali finiti in prigione è stato scoperto che hanno avuto per lo più un’infanzia, almeno all’apparenza, normale e con un tenore di vita regolare e rispettabile. Grazie a questa analisi è possibile quindi […]
Psicologia di un serial killer.
Molti studiosi da tempo cercano la risposta nell’infanzia degli assassini seriali sul perché si diventa serial killer. Analizzando l’infanzia degli assassini seriali finiti in prigione è stato scoperto che hanno avuto per lo più un’infanzia, almeno all’apparenza, normale e con un tenore di vita regolare e rispettabile.
Grazie a questa analisi è possibile quindi cogliere molti segnali premonitori nel comportamento di bambini e adolescenti che rischiano di diventare assassini seriali. In molti serial killer si nota la presenza della triade di MacDonald, di lesioni alla testa e/o danni neurologici di vario genere. La Triade di MacDonald, venne teorizzata nel 1963, ovvero tre comportamenti tipici dei serial killer nella loro infanzia:
– Piromania, ovvero la mania di accendere fuochi per il semplice gusto di distruggere le cose.
– Crudeltà verso gli animali con cui i baby serial killer spesso uccidono animali come cani e gatti, e frequentemente solo per il loro piacere e non per impressionare i loro pari.
– Enuresi Notturna, ovvero fare la pipì a letto oltre l’età “normale” entro cui i bambini cessano di farla.
Altri aspetti che, oltre la triade, influiscono sullo stato mentale sono:
- L’essere figlio illegittimo o orfano di uno o entrambi i genitori.
- L’avere avuto entrambi i genitori violenti o un genitore abusante mentre l’altro, vittima a sua volta, non interveniva per proteggerlo.
- L’aver assistito, alle violenze – fisiche, psicologiche e/o sessuali subite da un altro familiare, di solito la madre. (Un padre che abusa di continuo della moglie davanti ai figli, svilisce in loro la figura femminile, relegandola a schiava-oggetto sessuale).
- L’aver avuto una madre prostituta che, spesso, faceva assistere ilfiglio agli incontri con i clienti.
- Privazioni materiali e affettive.
La maggior parte degli assassini seriali crea un distacco dal mondo esterno, cercato e voluto dagli adulti, per dimenticare il mondo reale in cui subisce rifiuti, umiliazioni e abusi di ogni tipo. Può mostrare, difficoltà di apprendimento e scarso rendimento scolastico; precoci fantasie sessuali sempre più violente e utilizzo di materiale pornografico; ossessione per il fuoco, il sangue e la morte; comportamenti autodistruttivi come il bisogno immotivato e cronico di mentire, ipocondria e comportamento camaleontico e dipendenze da alcool o sostanze stupefacenti; incapacità a seguire le regole e a tollerare le restrizioni; attuano piccoli furti, soprattutto di biancheria intima o oggetti per alimentare le fantasie sessuali. I danni neurologici provocati da ferite o malattie causano forti mal di testa, attacchi epilettici e scarsa coordinazione muscolare. In seguito a traumi cranici, possono insorgere comportamenti aggressivi.
fonte latelanera