Il carcere di Abu Ghraib è stato al centro di una storia di sevizie e umiliazioni ai danni di detenuti iracheni compiute dai soldati statunitensi che hanno prestato servizio in quel carcere. La vicenda della prigione di Abu Ghraib è divenuta pubblica alla fine di aprile del 2004, quando finalmente le cronache di tutto il mondo hanno iniziato a […]
Il carcere di Abu Ghraib è stato al centro di una storia di sevizie e umiliazioni ai danni di detenuti iracheni compiute dai soldati statunitensi che hanno prestato servizio in quel carcere.
La vicenda della prigione di Abu Ghraib è divenuta pubblica alla fine di aprile del 2004, quando finalmente le cronache di tutto il mondo hanno iniziato a rendere note le umiliazioni e le torture che venivano perpetrate sui detenuti iracheni da parte di soldati statunitensi della forza di coalizione. Un rotocalco televisivo americano in particolare ,60 Minutes, diffonde inizialmente con un proprio reportage la storia degli abusi ai danni dei prigionieri.
Su tutti i media del mondo iniziano così a circolare le crude immagini delle torture. Lo scandalo allargatosi a macchia d’olio arriva a coinvolgere anche soldati del Regno Unito. Le immagini che circolano sono moltissime e non solo dall’Iraq ma anche dall’Afghanistan, alla cui divulgazione il poi eletto presidente Obama pone il suo veto.
Sabrina Harman eCharles Graner si fanno fotografare mentre torturano i prigionieri.
Lynndie England umilia un prigioniero tenendolo al guinzaglio come fosse un cane.
Il sergente Ivan Frederick seduto su un prigioniero.
Fotografia scattata da un soldato americano. A Satar Jabar, al detenuto qui ritratto, veniva detto che avrebbe ricevuto una scossa elettrica se fosse caduto dal supporto sul quale era stato posto.
Sabrina Harman eCharles Graner applicano punti chirurgici ad un prigioniero ferito da un cane della prigione.
Tortura di un prigioniero ad Abu Ghraib tramite l’utilizzo di un cane (tecnica soprannominatafear of dogs)
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