Strane creature, mostri marini, ibridi umani e animali. Intorno a queste figure esistono oggi moltissime leggende: c’è chi ci crede e chi meno, altri si mostrano scettici ma in fondo ne sono attratti. Il mondo del macabro e del meraviglioso ha da sempre destato l’interesse del pubblico, tanto da trasformarlo – come spesso avveniva […]
Strane creature, mostri marini, ibridi umani e animali. Intorno a queste figure esistono oggi moltissime leggende: c’è chi ci crede e chi meno, altri si mostrano scettici ma in fondo ne sono attratti. Il mondo del macabro e del meraviglioso ha da sempre destato l’interesse del pubblico, tanto da trasformarlo – come spesso avveniva in passato – in un vero e proprio giro d’affari.
Quelli che oggi conosciamo come luna park erano un tempo, negli Stati Uniti, dei veri e propri spettacoli itineranti che attiravano a sé una massa di persone soprattutto grazie ai cosiddetti freak show, esibizioni di quelli che venivano definiti mostri.
All’epoca, l’interesse nei confronti del macabro era così alto che P.T. Barnum decise di costruirci sopra un impero economico. La sua carriera di imbonitore ebbe inizio nel 1835, quando per due soldi comprò una vecchia schiava cieca e paralizzata che presto divenne la protagonista del suo primo spettacolo: presentata come la domestica di George Washington, Barnum riusciva a stregare il suo pubblico semplicemente mostrandogli la schiava «di 160 anni di età».
Lo showman e imprenditore aveva ormai capito dove volgesse l’interesse degli americani e così, dopo la morte della povera vecchietta, ebbe la necessità di creare qualcosa di nuovo. Questa volta a stupire gli spettatori dei freak show erano le Sirene delle Fiji, corpi apparentemente mummificati di un ibrido uomo-pesce.
Non accontentandosi di oggetti inanimati, il re degli imbonitori prese sotto la sua protezione un bambino di 4 anni affetto da nanismo (chiamato General Tom Thumb), gli insegnò a ballare, cantare ed imitare alcuni personaggi storici. Il talento del piccolo e la sua condizione clinica portarono successo e fiumi di denaro nelle tasche di Barnum, che lo costringerà all’età di 5 anni a bere vino e fumare per divertire il pubblico.
P.T. riprese presto il tema delle sirene ma, invece di utilizzare i fantomatici corpi mummificati, adottò un particolare sistema di specchi al fine di proiettare l’immagine di un’attrice-sirena all’interno di un grande acquario. Lo stupore degli spettatori fu immenso, fino al giorno in cui la sbadata sirena cominciò a fumare una sigaretta “nell’acqua”, scatenando così l’ira dei paganti.
Tra gli altri “mostri umani” vi erano albini (presentati come “re dei ghiacci”), finti gemelli siamesi, uomini con due facce e donne con tre occhi. Tuttavia, a produrre lo sgomento del pubblico era il cosiddetto uomo selvaggio: vagabondi ed alcolizzati che, prelevati per strada, venivano pagati affinché si comportassero come dei veri animali, camminando a quattro zampe e strappando a morsi la testa di galline e serpenti vivi.
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