La prigione di Andersonville venne “inaugurata” nel 1864. Usata come campo di concentramento sudista durante la guerra civile americana fu una delle prime strutture di questo tipo costruite nella storia, prima dei lager e dei gulag. La foto del soldato qui di seguito è stata scattata appena liberato dal campo, dopo aver sofferto di inedia. Più di 30.000 […]
La prigione di Andersonville venne “inaugurata” nel 1864. Usata come campo di concentramento sudista durante la guerra civile americana fu una delle prime strutture di questo tipo costruite nella storia, prima dei lager e dei gulag.
La foto del soldato qui di seguito è stata scattata appena liberato dal campo, dopo aver sofferto di inedia.
Più di 30.000 prigionieri rinchiusi ad Andersonville morirono di stenti, di malattie infettive oppure nel corso di disperati tentativi di fuga. Uno dei medici, il dottor Kerr, che faceva parte dello staff del campo dichiarò che a causa dell’affollamento, sporcizia e denutrizione, le condizioni fisiche dei detenuti erano così precarie che bastava pochissimo, anche un semplice graffio poteva degenerare in ulcerazione e cancrena.
Le guardie del campo, pochissime rispetto all’enorme numero di prigionieri al minimo pretesto aprivano il fuoco.
Un alto recinto, detto “La linea della Morte”, correva intorno al campo. Si sparava su chiunque tentasse di superarlo, ma ciò non bastava a dissuadere i prigionieri: molti preferivano correre verso l’inevitabile fine, piuttosto che sopravvivere in quelle disperate condizioni.
Le uccisioni raggiunsero l’incredibile cifra di centoventisette morti al giorno, uno ogni undici minuti. Finalmente nel marzo 1865, l’esercito nordista liberò i prigionieri di Andersonville. Le foto dei soldati nordisti detenuti, in condizioni fisiche drammatiche, apparvero in litografia sulla rivista «Harper’s Weekly», suscitando un grande sdegno contro la malvagità dei sudisti.
Il capitano Henry Wirz, comandante del campo (un medico di origine svizzera, con il braccio destro impedito per ferite di guerra), dopo un’intensa campagna di stampa fu processato e condannato a morte. Wirz si proclamò sempre innocente. La condanna fu eseguita subito e in modo esemplare. Fu l’unico soldato della guerra civile giustiziato per crimini di guerra: una vittima sacrificale.
[Fotografi non identificati] Esecuzione di Henry Wirz a Washington, 10 novembre 1865
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