L’olocausto dimenticato: 300 mila persone con disabilita’ sterminate Ancora prima dei campi di concentramento ebbe inizio questo orribile sterminio e terminò addirittura dopo la liberazione. con i progetto T4 e con un operazione segreta 14 f 13 i nazisti eliminarono circa 300 mila persone disabili. Le torture e gli esperimenti perpetrati ai malati mentali non furono […]
L’olocausto dimenticato: 300 mila persone con disabilita’ sterminate
Ancora prima dei campi di concentramento ebbe inizio questo orribile sterminio e terminò addirittura dopo la liberazione. con i progetto T4 e con un operazione segreta 14 f 13 i nazisti eliminarono circa 300 mila persone disabili. Le torture e gli esperimenti perpetrati ai malati mentali non furono opera delle SS ma di psichiatri e medici illustri, medici di famiglia, direttori di ospedali e di infermieri che si trasformarono in veri e propri aguzzini nei confronti dei loro pazienti In questo orrore due episodi coinvolgono l’Italia. Il primo riguarda i pazienti ebrei che erano ricoverati negli ospedali psichiatrici di San Servolo e San Clemente a Venezia deportati nei campi di concentramento nazisti.
Il secondo riguarda l’ospedale di Pergine Valsugana, infatti in una ricerca del prof. Micheal Von Cranach sono state ritrovate alcune lettere negli archivi dell’ospedale psichiatrico Kaufbeuren da cui emerge che un gruppo di 400 pazienti italiani, per un accordo dei due governi, furono mandati dall’ospedale psichiatrico di Pergine in Germania, dove alcuni morirono nei centri di uccisione nel programma di eutanasia, mentre altri finirono nell’ospedale di Kaufbeuren. Il dott. Hensel, direttore di un istituto di cura pediatrico, chiese al dott. Falrlhauser che dirigeva l’ospedale di Kaufbeuren il permesso di testare su alcuni piccoli pazienti il vaccino contro la tubercolosi da lui inventato, permesso ovviamente accordato, ma nessuna delle piccole creature sopravvisse a tale iniezione.
Alcuni anni fa un altro ritrovamento sconcertante collega l’ospedale psichiatrico di Pergine alla deportazione di pazienti, infatti in una fossa comune in Austria 220 disabili uccisi dai nazisti furono scoperti nell’area dell’ospedale regionale di Hall, nel Tirolo austriaco. I resti sono stati trovati durante alcuni lavori per l’ampliamento del nosocomio, ma dopo la macabra scoperta è stato deciso di bloccare tutto. Le persone sono state sepolte tra il 1942 e il 1945. I resti erano nell’area riservata al padiglione psichiatrico. Secondo la società Tilak, che gestisce gli ospedali del Tirolo, sarebbero “almeno in parte” legati al “programma eutanasia” condotto dai nazisti che in totale portò all’uccisione di 300 mila persone. Una commissione d’inchiesta è al lavoro per identificare le vittime, tra le quali potrebbero esserci anche dei sudtirolesi. Infatti fino a pochi anni fa, in Alto Adige non c’era una clinica psichiatrica vera e propria e i malati venivano ricoverati o in una casa di cura di Pergine, in Trentino, oppure, appunto a Hall in Tirolo.
E' severamente vietato copiare i contenuti de "La Nona Porta" senza citare la fonte.