Juliana Wetmore è affetta dalla sindrome di Treacher Collins, una sindrome di natura genetica che limita nel feto l’ osteogenesi (la formazione delle ossa del cranio). Juliana ha il 30-40% in meno di ossa del volto, e al giorno d’ oggi rappresenta il caso più grave di questa sindrome. A Juliana mancano completamente la […]

Juliana Wetmore è affetta dalla sindrome di Treacher Collins, una sindrome di natura genetica che limita nel feto l’ osteogenesi (la formazione delle ossa del cranio). Juliana ha il 30-40% in meno di ossa del volto, e al giorno d’ oggi rappresenta il caso più grave di questa sindrome.

A Juliana mancano completamente la mascella superiore, le ossa sotto le guancie, i cavi oculari e parte dell’ apparato interno uditivo. Attualmente viene nutrita con un tubo che arriva fino allo stomaco, e la respirazione viene indotta artificialmente. Dopo solo 2 anni di vita era già stata sottoposta a 14 interventi, e per poterle assicurare almeno la sopravvivenza ne dovrà subire altri 30. Ogni volta che deve essere operata, il dottore fà un calco della sua testa per cercare di capire quale puà essere “il prossimo intervento”.

“Dio non da mai alle persone qualcosa che loro non possono gestire. Penso che Juliana abbia molto da mostrare alle persone… Al mondo intero…” ha sostenuto Tom Wetmore davanti ai giornalisti.

I dottori hanno poi sottolineato che la sindrome di Treacher Collins non danneggia minimanente il cervello, quindi Juliana pur non potendo parlare o respirare autonomamente un giorno si renderà conto della sua condizione.

Questo piccolo racconto non ha lo scopo di “disgustarvi” o di allestire un “freak circus”, un “circo dei fenomeni da baraccone”… Però vorrei proporvi un gioco che possiamo fare tutti quanti…

Tenete una copia della foto di Juliana da qualche parte nel vostro pc e poi… quando ci lamentiamo per quei “2 chili di troppo”…
quando ci sentiamo “insoddisfatti di tutto”… quando i nostri piccoli problemi quotidiani sembrano insormontabili… diamo un occhiata a quella foto… vi assicuro che i nostri “problemi” non sembreranno poi così importanti…

Fonte: WIKIPEDIA