In ogni antica civiltà tutto era incentrato su riti religiosi o pagani, i quali hanno da sempre accompagnato la quotidianità delle persone. I riti possono essere religiosi, oppure avere contenuti e significati più ampi. Possono avere uno scopo sociale o un fine strettamente personale. A volte le stesse tradizioni creano riti differenti. 1. Necrofagia e Cannibalismo (India) Gli […]
In ogni antica civiltà tutto era incentrato su riti religiosi o pagani, i quali hanno da sempre accompagnato la quotidianità delle persone. I riti possono essere religiosi, oppure avere contenuti e significati più ampi. Possono avere uno scopo sociale o un fine strettamente personale. A volte le stesse tradizioni creano riti differenti.
1. Necrofagia e Cannibalismo (India)
Gli Aghori Babas, vivono a Varanasi, la città sacra dell’Induismo, in India, mangiano qualsiasi tipo di carne, consumano persino carne in decomposizione e, quando capita, anche carne umana di persone defunte (i pezzi di cervello estratti dai crani). I teschi umani sono anche la loro ciotola per il cibo ed il loro bicchiere. Si cibano di corpi che secondo i divieti religiosi non possono essere cremati: Rabbini, donne incinte o non sposate, lebbrosi e persone morte da morsi di serpenti. Questi corpi, vengono gettati direttamente nel fiume e raccolti dagli Aghori per essere consumati!
Gli Aghori credono che la paura piu grande sia la paura della morte, e che questa paura costituisca l’ostacolo principale per la spiritualità.
2. Scarificazione ( Nuova Guinea)
La scarificazione consiste nell’incidere, con coltelli o lame, la pelle sul dorso, sul ventre e sulle braccia.
Sulla pelle viene riprodotta con dei disegni la struttura della pelle del coccodrillo, animale ammirato da questa popolazione, per poi essere incisa con delle lame. La ferita viene poi riempita con cenere o fango misto a olio per far si che si infetti, si rialzi e formi delle cicatrici, una volta guarita, dovrà essere simile alla pelle del rettile. E’ un rito di iniziazione per i ragazzi adolescenti del posto che dopo due mesi di isolamento nella cosi detta “Casa degli Spiriti” potranno essere sottoposti alla prova del rito della scarificazione e si potranno ritenere adulti. Questa prova è considerata una specie di rinascita per gli abitanti di Papua.
3. Flagellazione (Phuket, Thailandia)
A Phuket in Thailandia, durante i dieci giorni di festival vegetariano, si svolgono diversi rituali, molti nei santuari ed altri durante le processioni. Il più “particolare” è quello della flagellazione, dove i giovani del luogo si trafiggono diverse parti del corpo con vari tipi di oggetti. Si pensa che grazie a questo rituale si possa garantire fortuna e prosperità a tutta la comunità.
4. Sky burial (jhator) (Tibet)
E’ un antico rito funerario Tibetano . Consiste nell’offrire in pasto i corpi dei defunti agli avvoltoi. Il rito avviene solitamente all’alba in presenza dei parenti del defunto. Dopo alcuni giorni di canti e preghiere, il corpo del defunto viene portato nel luogo sacro destinato al funerale. La salma viene smembrata da un monaco e offerta in pasto agli avvoltoi. L’estrema durezza del suolo che impedisce la sepoltura e la mancanza di vegetazione rende molto difficile la cremazione per la mancanza di legname e questo ha favorito lo sviluppo di questo rituale cosi distante dalle nostre sensibilità.
5. Riti di morte: Gli Yanomami
Gli Yanomami sono una delle tribù più primitive del mondo vivono alla frontiera tra il Venezuela e il Brasile nella zona di foresta compresa tra i bacini dei fiumi Orinco e Rio delle Amazzoni. Per gli Yanomami il rito più importante è quello della celebrazione dei morti. Durante questo rituale vengono mangiate le ossa dei morti, dopo averle incenerite e mescolate con pasta di banana. Questo fa si, secondo la loro credenza, che tutte le virtù e le caratteristiche positive del defunto vengano assimilate da coloro i quali ingeriscono questa poltiglia, e permettono altresì che il defunto possa riposare in pace.
6. La Danza del Sole
I nativi americani sono noti per eseguire numerosi rituali in onore degli spiriti della Terra. I rituali sono un mezzo per pregare il Grande Spirito, e sacrificare se stessi, pur mantenendo un contatto diretto con l’Albero della Vita. La pelle sul petto dei partecipanti è trafitta con una specie di gancio e una corda li collega ad un palo che rappresenta l’Albero della Vita. I partecipanti poi si muovono avanti e indietro per cercare di liberarsi dal gancio che, vale la pena ripeterlo, è ancora conficcato nella loro pelle. Questa danza può richiedere diverse ore prima che il rito sia completato.
7. Vine Jumping
Nel villaggio di Bunlap, che si trova su un’isola dell’arcipelago del Pacifico, viene eseguito uno strano rituale che si chiama Gkol, o land-diving (immersioni nella Terra), una sorta di precursore di bungee jumping. Gli abitanti del villaggio cantano e ballano insieme, e alcuni di loro suonano i tamburi, quando gli uomini si fanno avanti volontariamente per il salto. Si legano delle corde intorno alle caviglie, e saltano da altissime torri di legno costruite appositamente per questo rituale. I partecipanti, apparentemente incuranti del potenziale pericolo di fracassarsi tutte le ossa, fanno semplicemente un balzo in avanti e si lanciano a capofitto nel vuoto. La caduta è interrotta dalle corde legate alla torre. Si dice che più un salto è alto più grande è la benedizione che si riceve dagli dei. E’ presente il video di questo rito all’inizio dell’articolo.
8. Voodoo e Possesso Spirituale
Il Vodun o Vudun, è una religione di alcune zone dell’Africa occidentale. Uno dei suoi riti consiste nel mettere qualcuno in una sorta di vaso con l’aiuto di una medium. La persona in questione viene poi portata nella foresta al fine di connettersi con lo Spirito della Terra, Sakpata. Lo spirito rivendica il corpo fino a che lui o lei diventa incosciente. Chi viene sottoposto a questo rito, rimane in questo stato per tre giorni senza cibo né acqua, fino a quando finalmente viene riportato alla coscienza dopo un’altra serie di rituali.
9. Camminare sul fuoco
Il Nine Emperor Gods Festival, è una celebrazione taoista che si svolge a Penang, in Malesia. Uno dei riti di purificazione comprende il camminare a piedi nudi sulla brace ardente. Il fuoco si crede serva per purificarsi e respingere le influenze del male. Camminare sul fuoco dimostra la forza di un uomo, e la sua decisione di liberarsi dal male. Sono centinaia i devoti che camminano sul fuoco.
10. Dancing With the Dead (Ballare con il morto)
“Famadihana“, che significa “riesumazione”, è una festa tradizionale che si svolge in Madagascar. I partecipanti ritengono che più velocemente il corpo si decompone, più rapidamente lo spirito raggiunge l’aldilà. Nel rito, il cadavere del morto (o meglio quello che ne resta) viene riportato alla luce per essere riavvolto in un nuovo sudario e per essere portato in giro per potersi rendere conto direttamente dei cambiamenti avvenuti dopo la sua morte. E’ una cerimonia molto costosa a causa della gran festa che ne consegue che può durare anche diversi giorni e per gli invitati che sono numericamente tanti. Questo e’ un momento di comunione col morto con l’antenato che così viene celebrato, e questo in cambio protegge la famiglia.
La cerimonia avviene durante l’inverno, tra luglio e settembre e generalmente dopo circa 3-5 anni nei quali la famiglia del defunto ha il tempo per preparare la festa. Questo rituale bizzarro viene effettuato ogni 2 anni. I parenti dei defunti quindi dopo aver avvolto i loro cari nei sudari, danzano con i loro corpi con la musica dal vivo intorno alla tomba, e poi li seppelliscono nuovamente.
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