La voglia di conoscere e sperimentare da parte di alcune persone ha fatto sì che noi oggi potessimo usufruire delle loro invenzioni. La fantastica leggenda di Icaro, nella vita reale, è stata superata dalle storie reali di questi uomini che non si sono fermati nemmeno al rischio dell’estremo sacrificio. Fine 800, Otto Lilienthal fu il primo […]
La voglia di conoscere e sperimentare da parte di alcune persone ha fatto sì che noi oggi potessimo usufruire delle loro invenzioni. La fantastica leggenda di Icaro, nella vita reale, è stata superata dalle storie reali di questi uomini che non si sono fermati nemmeno al rischio dell’estremo sacrificio.
Fine 800, Otto Lilienthal fu il primo precursore dell’aviazione. Ha volato con un rudimentale deltaplano di tela e legno, i suoi spettacoli fecero il giro del mondo convincendo tutti della possibilità costruire vere macchine volanti.
Morì nel 1896 durante un’esibizione: cadde da 17 metri di altezza rompendosi la spina dorsale.
Maria Skłodowska, conosciuta come Marie Curie, è una delle prime donne scienziato della storia, nata in Polonia ma vissuta in Francia, vinse due premi nobel. Nel 1903 vinse il premio nobel per la fisica e nel 1911 quello per la chimica, grazie ai suoi studi sulla radioattività.
Le sue ricerche la portarono alla scoperta di nuovi elementi chimici tra cui il radio e il polonio, fu la prima ad isolare gli isotopi radioattivi.
Morì nel 1934 a per un’anemia aplastica contratta quasi certamente a causa dell’esposizione alle radiazioni di cui all’epoca si ignorava la pericolosità.
Franz Reichelt, un sarto austriaco con la fissa del volo. La sua passione lo portò ad inventare una una specie di cappottone a metà strada tra un paracadute e un deltaplano, che in teoria avrebbe dovuto permettergli di planare dolcemente al suolo. Precursore dei moderni base jumper,
Il 4 febbraio del 1912 decise di provare la sua invenzione davanti a una folla di curiosi lanciandosi dalla Torre Eiffel.
Si sfracellò al suolo, ma secondo l’autopsia dell’epoca morì di infarto e di paura qualche secondo prima dell’impatto. Nel video allegato all’articolo vedrete una rara ripresa di questo drammatico esperimento.
John Godfrey Parry-Thomas (1920) giovane gallese, pilota e ingegnere appassionato di motori. Costruì un’auto rivoluzionaria, la Bald. La caratteristica innovativa di questa autovettura era la trasmissione a catena scoperta simile a quella delle moto. Il suo pallino era quello di voler battere tutti i record di velocità su terra. Il 26 aprile del 1926 realizzò il suo sogno riuscendo a superare, con la sua invenzione, i 270 km/h.
Ma l’anno successivo un altro pilota, Malcolm Campbell, riuscì a batterlo. Parry-Thomas modificò la sua auto per renderla ancora più veloce e nello stesso anno ci riprovò. Quest’ultimo tentativo gli fu però fatale. Una delle catene della trasmissione si spezzò durante la prova e si attorcigliò al collo del pilota uccidendolo all’istante
Famoso per le sue incredibili capacità di fuga, chi non conosce Harry Houdini.
Uno dei suoi numeri più noti consisteva nel farsi colpire con forza alla pancia da una persona del pubblico: i suoi addominali forti e allenati lo proteggevano da danni e ferite. Ma una sera del 1926 un suo ammiratore lo raggiunse in camerino e lo colpì all’addome senza dargli il tempo di prepararsi. La violenza di quel colpo gli provocò una peritonite che lo uccise poco dopo.
Thomas Andrews, irlandese, architetto e Amministratore Delegato della società di costruzioni navali Harland e Wolf, di Belfgast.
Progettista capo delle strutture del RMS Titanic. Il 15 aprile 1912 trovò la morte nel naufragio della nave, avvenuto durante il suo viaggio inaugurale.
Questa è una rara fotografia di un gruppo di rivoluzionari russi scattata a San Pietroburgo nel 1917.
Alexander Bogdanov, (secondo a sinistra nella prima fila) medico, fisico, filosofo e rivoluzionario. È passato alla storia per aver inventato le trasfusioni di sangue. La sua convinzione che potessero essere la fonte dell’eterna giovinezza (praticò allo stesso Lenin e alla sorella) lo portò alla morte. Morì di tubercolosi (Mosca il 7 aprile 1928) contratta con una trasfusione da un suo paziente.
Negli anni ’20 Thomas Midgley, chimico americano, inventò la benzina al piombo e i clorofluorocarburi.
Intossicato dal piombo, si ammalò gravemente e contrasse la poliomielite che lo immobilizzò a letto.
Ma non si arrese e da buon inventore si costruì un marchingegno che gli permetteva di alzarsi senza bisogno di aiuto.
Ma una mattina del 1944 rimase incastrato tra le corde del sua ultima invenzione e fu trovato morto soffocato.
Nel 1863 l’americano William Bullock inventò le rotative per la stampa, la loro velocità rivoluzionò il mondo dell’editoria permettendo la diffusione su larga scala dei quotidiani.
Ma durante la manutenzione di un macchinario Bullock rimase incastrato con un piede tra gli ingranaggi e nel tentativo di liberarsi azionò la rotativa che gli stritolò la gamba.
Morì di cancrena qualche settimana più tardi, dopo aver subito l’amputazione dell’arto.
Nel 2002 è stato presentato come l’invenzione del secolo, il Segway, ma in realtà è rimasto solo un costoso giocattolo riservato a pochi.
La sua guida è più semplice di una bicicletta, ma nel 2010 è costato la vita a Jimi Heselden, proprietario dell’azienda britannica produttrice del celebre monopattino elettrico.
Pur non essendone l’inventore, Heselden aveva gli aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita. Purtroppo durante un’escursione perse il controllo del mezzo, finendo in una scarpata, trovando la morte.
Fonte: Focus
E' severamente vietato copiare i contenuti de "La Nona Porta" senza citare la fonte.