Saartjie Baartman lavorava come schiava presso la famiglia di boeri di Città del Capo, quando Hendrick Cezar, fratello del suo proprietario, suggerì di portarla in Inghilterra come fenomeno da baraccone, promettendole un sicuro benessere. Saartjie fu trasferita a Londra nel 1810. Fu esibita in tutta l’Inghilterra, dove intratteneva la gente esponendo le sue natiche nude e le sue […]
Saartjie Baartman lavorava come schiava presso la famiglia di boeri di Città del Capo, quando Hendrick Cezar, fratello del suo proprietario, suggerì di portarla in Inghilterra come fenomeno da baraccone, promettendole un sicuro benessere. Saartjie fu trasferita a Londra nel 1810.
Fu esibita in tutta l’Inghilterra, dove intratteneva la gente esponendo le sue natiche nude e le sue grandi labbra, mostrando agli europei le fattezze, per loro inusuali, del suo corpo.
In seguito fu venduta ad un francese, che la portò nel suo paese. Un domatore di animali, Regu, che la esibì in condizioni durissime esibendola legata ad un guinzaglio mentre camminava a quattro zampe in maniera animalesca. Ma quando la sua popolarità cominciò a calare decise di far prostituire Saartjie, per ricavarne ancora denaro. Il 29 dicembre 1815, all’età di 25 anni, Saartjie Baartman, morì, sul suo corpo fu eseguita un’autopsia condotta e pubblicata dall’anatomista francese Henri Marie Ducrotay de Blainville nel 1816, e ripubblicata dal naturalista Georges Cuvier nelle Memorie del Museo di Storia Naturale, nel 1817.
Cuvier notò nella sua monografia che Baartman era una donna intelligente che aveva una eccellente memoria e parlava olandese fluentemente. Il suo scheletro, i suoi genitali e il suo cervello furono messi in mostra al Musée de l’Homme di Parigi fino al 1974, quando furono rimossi e conservati in un luogo privato; una copia fu ancora visibile per i due anni successivi. Nel 2002, finalmente grazie a Nelson Mandela è stata rimpatriata e sepolta nella sua terra d’origine.
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