La sperimentazione e la ricerca sugli esseri umani è una pratica che si svolge da tempo immemore, e ha visto una proliferazione importante a causa della condizione di prigionia e di schiavitù di una ì parte della popolazione mondiale durante i secoli passati. Alcuni degli esperimenti più diabolici di cui siamo a conoscenza sono stati svolti durante […]
La sperimentazione e la ricerca sugli esseri umani è una pratica che si svolge da tempo immemore, e ha visto una proliferazione importante a causa della condizione di prigionia e di schiavitù di una ì parte della popolazione mondiale durante i secoli passati. Alcuni degli esperimenti più diabolici di cui siamo a conoscenza sono stati svolti durante il secolo scorso, da una serie di persone che non hanno avuto alcun rispetto per la dignità dell’essere umano trattando milioni di persone come carne da macello. Questa lista ci fa comprendere appieno quanto ancora sia necessario lavorare sulla coscienza comune per riuscire a definire l’uomo un essere “civile”.
10. L’esperimento della prigione di Stanford
L’esperimento della prigione di Stanford fu uno studio psicologico di risposta umana alle condizione di prigionia e dei suoi effetti sulle persone in cattività e sui carcerieri. L’esperimento si svolse nel 1971 e fu condotto da un team di ricercatori guidato dallo psicologo Philip Zimbardo della Stanford University. Alcuni studenti volontari svolsero i ruoli di guardie e prigionieri, in una finta prigione in un seminterrato vicino all’università. I prigionieri e i carcerieri si abituarono velocemente ai propri ruoli, e uno degli aspetti che era previsto era il crearsi di situazioni potenzialmente pericolose dal punto di vista psicologico per guardie e carcerati.
Dopo un brevissimo periodo, un terzo delle guardie fu ritenuta responsabile di “veri” comportamenti sadici, e molti prigionieri rimasero traumatizzati, e due di loro dovettero essere allontanati dopo pochissimo tempo dall’avvio dell’esperimento a causa di gravi ripercussioni immediatamente visibili. Infine, Zimbardo, allarmato per il comportamento sempre più crudele dei propri studenti, terminò l’esperimento poco tempo dopo che era cominciato.
9. The Monster Study
The Monster Study fu un esperimento concernente la balbuzie su 22 bambini orfani di Davenport, in Iowa, condotto nel 1939 da Wendell Johnson della University of Iowa. Johnson scelse uno dei suoi studenti, Mary Tudor, per condurre l’esperimento, supervisionandone la ricerca. Dopo che aveva diviso i bambini in due gruppi di studio, la Tudor lodò la metà dei bambini per la fluidità dei loro discorsi, e sminuì i bambini dell’altro gruppo per le loro imperfezioni lessicali asserendo che fossero balbuzienti. I bambini che ricevettero terapie negative riguardo la logopedia soffrirono di problemi psicologici e di linguaggio per tutta la vita, mentre gli altri si svilupparono in modo normale.
Soprannominato “The Monster Study” da alcuni colleghi di Johnson, inorriditi per la crudeltà psicologica dell’esperimento, lo studio venne tenuto segreto per paura che la reputazione di Johnson venisse associata ai terribili esperimenti dei nazisti nei campi di concentramento. La University of Iowa si scusò pubblicamente per lo “studio mostruso” nel 2001.
8. Il progetto 4.1
Progetto 4.1 è la designazione di uno studio medico effettuato dagli Stati Uniti sui residenti delle Isole Marshall esposti al fallout radioattivo del test nucleare del 1 marzo 1954 “Castle Bravo” nell’atollo di Bikini, che ebbe un effetto inaspettatamente elevato sulla popolazione. Per il primo decennio dopo i bombardamenti gli effetti furono ambigui e statisticamente difficili da correlare con l’esposizione alle radiazioni: gli aborti e i bambini nati morti tra le donne esposte raddoppiarono nei primi cinque anni dopo l’incidente, ma poi tornarono alla normalità.
Furono riscontrate alcune difficoltà nello sviluppo e nella crescita ridotta dei bambini, ma era difficile inserire i dati in un modello. Nei decenni successivi, però, gli effetti furono innegabili. I bambini iniziarono a soffrire in modo numericamente sproporzionato di cancro alla tiroide (a causa dell’esposizione alle radiazioni), con un terzo di questi tumori che si svilupparono dopo il 1974. Moltissime persone morirono, in quello che fu un esperimento su larga scala condotto senza alcuna richiesta di consenso da parte del governo americano, contravvenendo quindi a tutti i trattati e leggi internazionali dei diritti dell’uomo.
7. Il Progetto MKULTRA
Il progetto MKULTRA o MK-ULTRA, fu il nome in codice per un programma di ricerca della CIA sul controllo mentale che ebbe inizio nei primi anni ’50 e continuò almeno fino alla fine del 1960. Esistono prove che il progetto prevedeva l’uso indotto di molti tipi di farmaci, assieme ad altre metodologie, per manipolare i pensieri e le decisioni dei soggetti. Lo scopo era quello di creare spie e soldati perfetti, in grado di compiere gli ordine in uno stato subcosciente, non riuscendo quindi, neanche sotto tortura, a svelare nulla al nemico. Fu utilizzata LSD a fiumi per controllare la mente delle persone, come spiegato nel video in alto (all’inizio dell’articolo).
6. Il progetto Aversion
Durante il periodo dell’Apartheid nell’esercito Sudafricano i soldati gay venivano costretti a sottoporsi ad un’operazione forzata di cambio di sesso. Un chirurgo di quel periodo afferma che le operazioni furono circa 900 fra il 1971 e il 1989, operazioni che venivano definite come “riassegnazione sessuale”.
L’esercito scovava i soldati omosessuali grazie ai preti delle forze armate o inviando unità psichiatriche preposte allo scopo. L’operazione di riassegnazione del sesso avveniva dopo aver tentato mediante elettroshock, cure ormonali e altri surrogati medici di “correggere” le tendenze del paziente; nel caso in cui non avessero effetto sulla “malattia”, la macchina di riassegnazione del sesso obbligatoria veniva messa in moto, anche contro la volontà del paziente. Ovviamente, non tutti gli interventi andarono a buon fine, soprattutto con le pazienti donne, e le conseguenze furono terribili in termini di suicidi e persone psicologicamente devastate.
Aubrey Levin era a capo dello studio e, nonostante le atrocità commesse, è ora professore clinico presso il Dipartimento di Psichiatria (divisione Forensic) presso l’Università Medical School di Calgary in Canada. Egli opera anche in uno studio privato, come membro in regola del Collegio dei Medici e Chirurghi di Alberta.
5. Le sperimentazioni nei campi di concentramento Nord Coreani
Esistono molte segnalazioni delle sperimentazioni della Nord Corea su pazienti umani. Questi rapporti mostrano come, nello stato asiatico, i metodi e le ricerche svolte siano del tutto simili a quelle usate dai nazisti e dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale. La Corea del Nord nega ufficialmente questa voce, ma gli annunci dei dittatori (padre e figlio) sono poco credibili. Una donna ex prigioniera racconta che 50 donne sane furono costrette a mangiare foglie di cavolo avvelenate, che hanno ingoiato nonostante le grida delle compagne che le avevano già mangiate e cominciavano a sentirsi male.
Tutte le 50 donne morirono dopo 20 minuti di vomito e sanguinamento anale. Il rifiuto di mangiare avrebbe significato morte per assassinio e rappresaglie contro le loro famiglie. Kwon Hyok, un ex capo della prigione di sicurezza di Camp 22, ha descritto i laboratori come perfettamente attrezzati, con camere a gas, stanze per esperimenti sanguinosi e altre meraviglie da circo degli orrori.
Kwon Hyok afferma di aver visto una famiglia di 2 genitori con un figlio e una figlia morire soffocati dal gas, con i genitori che hanno usato le loro ultime forze tentando di mantenere in vita i figli con la respirazione bocca a bocca.
4. Il laboratorio Veleno degli scienziati Sovietici
Il laboratorio Veleno dei servizi segreti sovietici, noto anche come Laboratorio 1, Laboratorio 12 o “La Camera”, era una struttura segreta di ricerca e sviluppo sui veleni dell’agenzia di polizia segreta sovietica. I sovietici testavano una serie di veleni mortali sui prigionieri dei Gulag, compresa l’Iprite, la ricina, la digitossina e molti altri.
L’obiettivo degli esperimenti era quello di trovare una sostanza chimica inodore che non potesse essere rilevata post mortem. I veleni venivano dati alle vittime con un pasto o una bevanda, spacciandoli per farmaci. Alla fine venne ottenuta una sostanza con le proprietà desiderate chiamata C-2, con la vittima che cambiò fisicamente abbassandosi, indebolendosi, diventando silenziosa e morendo in circa 15 minuti.
3. Lo studio sulla sifilide Tuskegee
Lo “Tuskegee of Untreated Syphilis in the Negro Male” fu uno studio clinico, condotto tra il 1932 e il 1972 a Tuskegee, in Alabama, in cui 399 mezzadri afroamericani per lo più analfabeti furono usati come cavie di osservazione per la sifilide. All’epoca non esisteva una cura certa contro la sifilide, e queste persone vennero trattate con rimedi sperimentali per testarne l’efficacia.
Nonostante la scoperta della penicillina l’esperimento continuò fino al 1972, trattando i pazienti con dei placebo e rimedi non efficaci per studiare gli effetti della malattia sul corpo. Alla fine dello studio solo 74 dei soggetti del test erano ancora vivi. Ventotto degli uomini erano morti direttamente della sifilide, 100 erano morti di complicanze correlate, 40 delle loro mogli furono infettate e 19 dei loro figli erano nati con la sifilide congenita.
2. Unità 731 dell’esercito Giapponese
L’Unità 731 fu un progetto di ricerca e sviluppo di armi per la guerra biologica e chimica dell’esercito imperiale giapponese che intraprese una serie di sperimentazioni sugli esseri umani durante la seconda guerra sino-giapponese (1936-1945) e la seconda guerra mondiale. Durante lo studio vennero compiuti alcuni degli atti più raccapriccianti della storia della medicina e della storia in generale.
Il reparto era diretto da Shiro Ishii, e prevedeva alcune pratiche come la vivisezione senza anestesia (tra cui donne incinte ingravidate dai medici), prigionieri con arti amputati e ricollegati ad altre parti del corpo o parti del corpo congelate e poi scongelate per studiare gli effetti della cancrena non trattata.
Moltissimi esseri umani vennero utilizzati anche come cavie per test di granate e lanciafiamme. I prigionieri venivano anche infettati con virus di malattie per studiare i diversi effetti. Per studiare gli effetti delle infezioni veneree non trattate, molti uomini e donne furono deliberatamente contagiati con la sifilide e la gonorrea attraverso lo stupro.
Ishii non pagò mai per i propri crimini, così come moltissimi dei suoi collaboratori, che furono “acquisiti” dagli Stati Uniti come scienziati insieme ai risultati dei loro studi, lasciandoli liberi di tornare alla vita civile. Un elenco completo dei crimini immondi di cui si macchiarono i giapponesi è disponibile su Wikipedia.
1. Gli esperimenti nei campi di concentramento nazisti
Le sperimentazioni sugli esseri umani da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale furono simili a quelle dei giapponesi, ma vennero associate allo sterminio di massa di ebrei, disabili, zingari, omosessuali e altre persone considerate “non degne” di vivere.
Le persone chiave di questi esperimenti, di cui trovate ampia lista su Wikipedia, furono Joseph Mengele, il “dottor morte”, Eduard Wirths, a capo di Auschwitz, Sigmund Rascher e tantissimi altri medici che, anche contro la propria volontà, vennero costretti a operare per scoprire cure a malattie a situazioni estreme che potevano interessare i soldati tedeschi in battaglia. Una lista breve degli esperimenti è la seguente:
- Esperimenti di decompressione per il salvataggio da grande altezza
- Esperimenti di congelamento/raffreddamento prolungato
- Esperimenti di vaccinazione antipetecchiale
- Ricerche sull’epatite epidemica
- Esperimenti di sterilizzazione
- Raggi X e castrazione chirurgica
- Studio sulle condizioni precancerose della cervice uterina
- Ricerche sui gemelli monozigotici
- Ricerche sulla cura ormonale dell’omosessualità
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