Le feci non sono qualcosa di cui si va fieri, anzi, l’atto di defecare – benché comune a tutti gli esseri umani e non solo – è considerato estremamente intimo, quasi da tenere nascosto, come un segreto. Sarà forse questa sfumatura di proibito alla base della coprofilia, una particolare condizione che induce chi ne è […]
Le feci non sono qualcosa di cui si va fieri, anzi, l’atto di defecare – benché comune a tutti gli esseri umani e non solo – è considerato estremamente intimo, quasi da tenere nascosto, come un segreto. Sarà forse questa sfumatura di proibito alla base della coprofilia, una particolare condizione che induce chi ne è affetto a provare eccitazione sessuale in presenza di escrementi.
La coprofilia – nota anche con il termine scat – è ufficialmente riconosciuta come una parafilia, ossia come un impulso erotico, dalla scienza psichiatrica e psicopatologica e viene addirittura classificata all’interno del DSM, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
Nonostante l’assenza di legami riconosciuti in via ufficiale tra questo tipo di disfunzione sessuale e il sadomasochismo, si può constatare anche attraverso alcune statistiche* che parte degli individui coinvolti in pratiche BDSM siano portati a giochi erotici caratterizzati dalla defecazione e talvolta dalla coprofagia. Quest’ultimo è il caso di chi ingerisce feci provando piacere sessuale.
Benché coprofilia e coprofagia non siano in alcun modo associate a disturbi che sfociano nella violenza, ritroviamo tali comportamenti in alcuni dei più efferati casi della storia criminale riguardanti serial killer. Tra questi si ricordano Albert Fish, noto come il lupo mannaro di Wysteria, e Gerald Stano, la cui tendenza ad ingerire escrementi a quanto pare sia stata causata in origine da una vera e propria necessità di nutrimento, data la totale noncuranza da parte della madre nei suoi confronti.
Tali pratiche portano anche al caso letterario del Marchese de Sade, il celebre scrittore, filosofo ma soprattutto criminale il cui nome è all’origine del termine “sadismo”. Nel 1785, il marchese diede vita ad una delle più oscene e controverse opere della letteratura francese, Le 120 giornate di Sodoma, tra i cui racconti – pornografici a tutti gli effetti – vengono più e più volte narrate scene che ritraggono le coprofilia e coprofagia.
Caratteristica dominante di queste attività è l’umiliazione di chi è “costretto” a defecare di fronte il proprio partner o invece della persona a cui toccherà mangiare le feci.
*Sexual Behavior and Social Adaptation Among Sadomasochistically-Oriented Males pubblicata new 1999 dal Journal of Sex Research.
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