Oskar Dirlewanger fu un ufficiale delle SS durante la seconda guerra mondiale, fondatore e comandante dell’unità penale SS-Sturmbrigaden Dirlewanger. E’ stato uno dei peggiori criminali di guerra nazisti, si macchiò dei crimini più efferati avvenuti durante il secondo conflitto mondiale. Alla fine della seconda guerra mondiale fu catturato e ucciso dagli alleati. Descritto da tutti gli […]
Oskar Dirlewanger fu un ufficiale delle SS durante la seconda guerra mondiale, fondatore e comandante dell’unità penale SS-Sturmbrigaden Dirlewanger. E’ stato uno dei peggiori criminali di guerra nazisti, si macchiò dei crimini più efferati avvenuti durante il secondo conflitto mondiale. Alla fine della seconda guerra mondiale fu catturato e ucciso dagli alleati.
Descritto da tutti gli storici come un killer psicopatico ed un pedofilo, esperto in stermini, appassionato di sadismo e necrofilo. Nel libro SS: Hell on the Western Front viene descritto come l’uomo più cattivo delle SS. e secondo quanto afferma Timothy Snyder nei vari campi di battaglia della seconda guerra mondiale nessuno poté competere con la crudeltà di Oskar Dirlewanger.
Il 15 giugno 1940 venne costituito il Wilddiebkommando Oranienburg (in seguito rinominato SS-Sonderbatallion Dirlewanger) e Oskar Dirlewanger reclutò per questo commando uomini precedentemente detenuti per bracconaggio (in quanto ritenne che i bracconieri fossero in possesso di abilità tali da renderli eccellenti esploratori), ma con il passare del tempo reclutò sempre più un crescente numero di criminali comuni, molti dei quali provenienti dai campi di concentramento, spesso detenuti per crimini gravi: stupratori, assassini e molestatori di bambini.
L’arruolamento nel reparto di Dirlewanger ufficialmente sarebbe dovuto servire come riabilitazione, ma in realtà diede la possibilità a questi uomini di continuare a delinquere senza doverne pagare le conseguenze. SS-Sonderbatallion Dirlewanger metteva in atto le peggiori rappresaglie, durante l’occupazione dei villaggi rinchiudevano in casa le persone e appiccavano il fuoco, chi riusciva a scappare, trasformato in torcia umana, veniva abbattuto a fucilate. Un’altra orrenda tattica era quella di lastricare le strade d’accesso ai villaggi di mine e costringere gli abitanti, suddivisi in gruppi, a camminarci sopra.
Gli atti dell’unità furono oggetto di svariate lamentele da parte di ufficiali superiori della Wehrmacht, ma tali rimostranze finirono spesso inosservate o ignorate; nemmeno l’introduzione di misure disciplinari sortì risultati apprezzabili.
A metà del 1941, SS-Sonderbatallion Dirlewanger fu messo sotto il comando della SS-Totenkopfverbände e mandato nel Governatorato Generale, con compiti anti partigiani, agli ordini diretti di Himmler. Durante questo periodo l’unità venne coinvolta in numerosi casi di corruzione, stupro, strage indiscriminata e saccheggio, non mancavano nemmeno episodi di diserzione; tali atti arrivarono a disgustare il comandante delle SS del Governatorato Generale, Friedrich Wilhelm Krüger, le cui lamentele ebbero come risultato il trasferimento della Dirlewanger in Bielorussia nel febbraio 1942.
La condotta del reparto in Unione Sovietica, anziché migliorare, peggiorò ulteriormente e le atrocità diventarono quotidiane: si stima che durante le operazioni nel biennio 1942-1944 vennero dati alle fiamme 200 villaggi e uccisi 120.000 civili.
Alla fine della guerra Dirlewanger fu catturato dagli Alleati; il primo giugno 1945 dei soldati polacchi, inquadrati nelle forze di occupazione francesi, lo portarono alla prigione di Altshausen dove nei giorni successivi venne picchiato e torturato. Morì il 5 giugno 1945.
Fu seppellito il 19 giugno 1945 ma le autorità militari francesi mantennero il riserbo sull’avvenimento tanto che nei 15 anni successivi Dirlewanger venne avvistato in giro per il mondo, fino a che nel 1960 non ne venne esumato il corpo per provarne la morte.
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